Un ribaltone sulla ribalta, fu così che si ribaltò sua maestà il Buongusto

a cura di redazione

Non spenderemo ulteriori parole in merito alle polemiche che provengono da Sanremo, ce ne sono state anche troppe fino ad ora. Ci spiace notare la tendenza dei tempi: il costume, il mal costume imperante la fa da padrone, segno davvero che le cose hanno preso una piega che è più simile ad una piaga.

Ma ci sembra per altro giusto spendere un po’ di tempo a favore del buon senso e del vivere civile; va bene che oggigiorno, bombardati di informazioni come siamo, iniziative, eventi, cinema, teatro, concerti, faccio cose vedo gente, si rischia di passare inosservati o quanto meno, vista la concorrenza sleale e l’offerta sempre più spregiudicata di programmi TV, poco importa l’etica, ma per fortuna ancora qualche sprazzo savio c’è.

Il riferimento è quel mascherato, per quanto in quietante e ridicolo personaggio che ormai non ha più bisogno davvero neanche di cantare sul palco dell’Ariston, la notorietà l’ha raggiunta prima del suo accesso nell’arena, prima di oltre passare la soglia. Non è ben comprensibile se sia geniale o folle, non tanto la cosa in sè ma il creare ad arte certi momenti “alti” di Biz e “tensione” per mantenere desta l’attenzione del pubblico sull’evento.

Prima di queste polemiche chi fosse l’uomo dal volto imperlato e tutto tatuato, non se lo filava nessuno, nessuno l’ha mai sentito prima, nè in Radio, nè in TV, ma vista la ribalta non osiamo immaginare quanto sia stato ricercato, per lo meno su Google o Youtube. E tant’è, sicuramente il suo ranking sarà elevato, i suoi accessi e visualizzazioni su Youtube saranno altissimi, lui ha già vinto Sanremo prima ancora di andarci, Sanremo ha il suo vincitore, che piaccia o no, che lo abbiate sentito cantare o meno, che sia salito sul palcoscenico o no, siamo persuasi e convinti che quel tizio che canta testi sessisti, violenti, scurrili e volgari ha già vinto.

L’anno prima era Achille Lauro con la sua arrogante presenza quanto insulsa, e poi in ben altri lidi Sfera Ebbasta, qui si apre una voragine legata a quanto accadde in attesa di un suo presunto concerto dove venne spruzzato lo spray al peperoncino che fece vittime tra i giovani.

Altri nomi che popolano questo fitto bosco di presenze inquietanti sono: Young Signorino, Gue Pequeno, Ghali, Charlie Charlse e poi evitiamo perchè veramente non vale la pena dare loro ulteriore visibilità, perchè questo è ciò che vogliono, non chiamateli musicisti o cantanti, che ad ascoltarli è un collasso cardio circolatorio di voci sbiascicate e impastate esaltate dal digitale e prive di armonia e musicalità; questi con la musica non c’entrano nulla, sono solo episodi che lasciano il tempo che trovano ossia il nulla, non edificano nulla. Del resto uno che a meno di 30 anni, per lo più sconosciuto usa questa im- popolarità dicendo di aver scritto la sua biografia quando all’attivo ha due “dischi”, home made o in studio poco importa, nessuno ne ha sentita una nota, sa solo di ridicolo.

Almeno i Sex Pistols erano capaci di suonare, specie senza Sid Vicious, che era solo un tossico ed autolesionista.

E’ un peccato perchè questi giovani potrebbero davvero darci dentro in ben altra misura, e forse questa responsabilità in parte è legata anche agli adulti, ai senior delle Major già che il mercato discografico oggi si muove sul web non ha molto senso parlare di Major però, se per apparire bisogna scimmiottare ed instillare modelli di vita poco sani e civili, quanto con metodi non propriamente ortodossi allora, forse si cerca il mero ed effimero apparire lingue svolazzanti, gesti con i diti medi alzati, e fumo che esce dalle loro bocche, volti tatuati e sguardi spenti, siamo nel mondo degli Zombie o dei vivi?

Ecco, se queste sono le rive della musica odierna, o meglio le derive, si siamo contenti di essere “vecchi” ed ascoltare Musica vera, suonata con degli strumenti reali e non scimmiottando i musicisti e cantanti che sanno usare davvero l’ugola senza mascherare la propria voce con troppi effetti, tra tutti un uso smodato e disgustoso dell’Auto tune!

Per favore…ebbasta!

“Indossare una maschera è inutile se non sai cantare o suonare davvero meglio resti fuori dal giro o giri tra chi la pensa come lui nel testo delle polemiche” questa la dichiarazione di un noto produttore discografico della scena capitolina, rilasciata per noi di CHPO.

A proposito di questo…personaggio, molti i pareri contrari circa la sua presenza al 70° Festival della Canzone Italiana di Sanremo, addirittura sulla piattaforma www.change.org  è stata lanciata una petizione online per impedire al tipo di cantare al Festival, oltre alle varie polemiche scaturie sui social e in giro nei Media. Certo, se voleva passare inosservato possiamo dire che non ci è riuscito, ha fatto centro e chi lo detesta sappia che non se ne libererà tanto facilmente, è un prodotto ben definito.

Anche il noto conduttore musicale Red Ronnie ha detto la sua ed è apparso sul canale youtube quanto sulla stampa tradizionale l’articolo in cui critica la scelta di chiamare un tipo simile a presentarsi a Sanremo, ve ne riproponiamo in una immagine quanto è stato scritto.

Author: Cris

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