di Antonio Saccà
Ormai ne sono convinto, purtroppo, taluni del nostro Paese sono assolutamente contrari al superamento della malattia e non è soltanto una questione di potere, mantenere il Governo, c’è qualcosa di più grave, un tentativo di infossare l’economia per accordi internazionali tra partiti o gruppi interni e potenze estere o centri di malaffare. E’ una certezza, una convinzione induttiva fondata su quanto aggiungo: troppi ostacoli che si pongono, difficoltà minuziose, calcolate, studiate per rovinare ad esempio il turismo, per noi essenziale, mai che si dia l’impressione di un Paese tranquillizzato, al sicuro, come in effetti sarebbe non si consentisse accesso al nostro Paese di gente incontrollata laddove si limita o si rende impervia l’entrata di turisti; si strepita per qualche focolaio, qualche contagiato, minimi decessi; pare si prolungherà lo stato di emergenza sanitario…No, tutto questo clamore non difende la salute, abbatte l’economia per consegnarla alla malavita, abnorme crescita dell’usura, svendite, fallimenti, licenziamenti, indebitamento dello Stato. Scostiamo l’ipotesi di un proposito deliberato di rovinare l’economia per affidarla allo Stato, per svenderla a stranieri e nazionali di malaffare, sia nella congettura di una rovina voluta, sia nella convinzione di una rovina non voluta, rimane che andiamo verso la rovina, ed “in ogni caso”, sottolineo: in ogni caso, l’usura del malaffare impera, la svendita ai cinesi, ed il commercio di ogni genere specie sanitario, con i cinesi, è rigogliosissimo. Questi i fatti. Io li ritengo fatti voluti, ma che non siano voluti, poco muta: sono i fatti di un cammino verso la rovina. In questi giorni altre centinaia di migliaia, mezzo milione, di contratti a termine sono chiusi, finiti. L’Unione Europea, se voleva aiutarci avrebbe dovuto provvedere subito, un aiuto fuori tempo è vano. Ma c’è una variante tipicamente italiana, popolo individualistico e “scorretto” come pochi. Sebbene il terrore del Virus abbia reso la gente gregge come mai, obbedientissima, tuttavia abbiamo anche l’afflusso vitalistico, godereccio, non irregimentabile, specie in estate, sicchè vi sarà di certo turismo interno, consumi possibili, invenzioni imprenditoriali, l’arte di arrangiarsi darà il suo meglio, non basterà ma sarà la risposta della società ai legalismi proibitivi dello Stato-Governo.
Ma vi sono altri lati da valutare, rilevantissimi, riguardano la modificazione del sistema produttivo. Ne ho accennato, bisogna insistere. Vi è la tendenza, dicevo, a provocare fallimenti, statalizzare, largire denaro assistenziale, è lo statalismo assistenziale, ormai noto, in capo ad un partito di Governo, soprattutto, correlato all’economia verde, allo Smart Working, All’ambientalismo, all’intelligenza artificiale, alla robotica. Ho dedicato alla questione parecchi libri: “La quarta scelta”, 1981; “Lavoratore imprenditore”, 1999, entrambi editi dalla Dino, reperibili su Amazon; anche nei libri recenti dell’Editore Armando ne dico stabilendo però una connessione tra questi mutamenti tecnologici e la questione dell’occupazione, questione che gli odierni sostenitori delle nuove tecnologie risolvono con i vari redditi ai disoccupati, soluzione da fallimento. Io propongo il mutamento del rapporto tra profitto, salario, orario ed eventualmente l’impresa di lavoratori e la permuta sociale, opere pubbliche, campagne di lavoro, eliminazione di ogni sussidio senza avere in cambio lavoro, a meno che non si tratti di persone impossibilitate o di chiusura forzata. La prima ipotesi, molto vociferata, propone la diminuzione dell’orario di lavoro per occupare il maggior numero di persone. E’ una vecchia tesi, ma il datore di lavoro, con la cresciuta produttività, può tenere pochi operai al posto di molti operai, perché dovrebbe pagare lo stesso salario al lavoratori che lavorano meno ore? Preferirà licenziare, mantenere nel passato orario i lavoratori rimasti, dimezzare il numero degli stipendi. Certo, si può raggiungere un accordo (Impresa Pattizia), si diminuisce l’orario, si diminuisce di poco il salario, si diminuisce il profitto privato, si mantiene l’occupazione (modello tedesco). Sarebbe una soluzione. La mia idea è aggiuntiva: suscitare l’Impresa dei Lavoratori per l’Occupazione. I lavoratori siano proprietari dell’impresa, lavorino senza orari prestabilita ma quanto necessario a darsi occupazione, a mantenere in vita l’impresa, salari, profitti, orari variati al fine di mantenere l’occupazione e l’impresa. La novità assoluta di questa impresa è che manca il profitto “privato”, tutto il profitto viene finalizzato al mantenimento dell’impresa dell’occupazione, alla remunerazione dei lavoratori. Per dire: è come se un capitalista donasse all’impresa ed ai lavoratori il suo profitto. Ritengo questa tipologia di impresa quella che dominerà il futuro: l’auto occupazione, l’impresa per l’occupazione. Se nessun lavoratore ha capacità imprenditoriali si “affitti” un dirigente. Permuta Sociale: io so fare il professore, tu il muratore studente, tu mi aggiusti casa, io ti do lezioni, è un’ipotesi secondaria. Campagne di lavoro, lavorare tutti accrescono la necessità di suscitare impulso di salvezza. Contro il mortorio odierno.
Notizie sorprendenti: i tamponi per vagliare la positività non avevano validificazione, non registravano la realtà! Ancora: la brama cino- farmaceutica (commercio straripante di tamponi, mascherine, strumenti sanitari) ed il grande punto di arrivo: il Vaccino faranno durare la pandemia mesi e mesi al punto che potrebbero essere dichiarati malati anche i sani perchè potrebbero ammalarsi! Si veda: “La nuova patologia della asintomaticità e il tampone invalido, anche per la Commissione Europea”. Testo da leggere e diffondere, la Commissione Europea sapeva che i tamponi non registrava la verità!
nota a margine: come avrete potuto leggere nell’articolo, il Prof. Saccà ha scritto numerosi testi tra: saggi, romanzi, opere di teatro oltre una foltissima attività giornalistica. Molti dei testi del Prof. sono reperibili su Amazon, altri quelli più recenti sono anche disponibili sul sito di Armando Editore, di cui vi indichiamo specialmente due titoli; “Il Professore, la morte e la ragazza”; “Quel che resta del nulla”; “La memoria dei ricordi. Amicizie…amor…”