Con questo articolo firmato da Benedetta Marchese vi invitiamo ad una riflessione che dovrebbe far pensare di più i “blasonati” e autorevoli Signori del mondo del “non- lavoro”. I giovani sono risorse in potenza, no risorse da usa e getta. Buona lettura e se vorrete seguire più da vicino Benedetta Marchese potete farlo seguendo il suo sito/blog: https://linchiostro3-0.site123.me/
Cristian Arni

di Benedetta Marchese
Era il 10 novembre 2015 quando per la prima volta si celebrava la Giornata internazionale degli stagisti, ideata dall’associazione InternsGoPro e dallo European Youth Forum e promossa da una delle tante realtà quali la Repubblica degli Stagisti in Italia, nata nel corso degli anni in tanti paesi europei ma anche negli Stati Uniti e in Australia proprio per tutelare e difendere la categoria dei tirocinanti: generazione di ragazzi in cerca del proprio futuro, ma spesso ignorati, sottovalutati dal mondo politico e sindacale. Infatti, si può ben dire “tutto il mondo è paese”; le problematiche riscontrate dagli stagisti italiani sono le stesse, mutatis mutandis, che incontrano i loro colleghi francesi, inglesi, belgi, americani… . Se un tempo, il termire “stage” o “tirocinio” indicava la possibilità offerta ad un giovane di apprendere e formarsi in un determinato settore per la durata massima di sei mesi e la conseguente entrata nel mercato del lavoro, ad oggi invece il termine sembra sempre di più far rima con sfruttamento delle capacità e delle competenze dei giovani, oltretutto con orari di lavoro stressanti e sottopagati nel migliore delle ipotesi. A tal proposito, la Giornata internazionale degli stagisti vedrà quindi la realizzazione di eventi in città fra loro lontanissime, ma con un intento comune: portare all’attenzione pubblica l’ingiustizia degli stage gratuiti – balzata all’attenzione mediatica, quest’estate, anche per il caso dello “stagista in tenda” che ha denunciato pubblicamente l’insostenibilità dei tirocini gratuiti dell’Onu – e proseguirà con tante altre manifestazioni affinché venga riconosciuto un giusto compenso a tutti coloro che svolgono un’attività di formazione on the job. L’articolo 1 della Costituzione italiana sancisce che “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”; lavoro che dovrebbe essere un diritto e un dovere di ogni singolo cittadino, senza che ciò implichi l’abnegazione della dignità umana e il rispetto per l’operato altrui.