a cura di Cristian Arni
L’uomo è proiettato in avanti e in alto; la verticalità corrisponde con l’idea di volo, lancio verso lo Spazio, l’ignoto. E’ ricorso il 50 mo dell’Allunaggio lo scorso Luglio, evento epocale che ha segnato il “primo passo” sul nostro satellite, un passo non solo fisico, una “conquista” non solo “territoriale”, ma molto di più: un simbolo di conquista, un primo passo nello Spazio infinito, come non pensare al primo timido incedere dell’infante?! Ecco che l’essere umano ha stretto un approccio timido, incerto ma determinato nella “conquista” verso l’ignoto e, se si pensa alle tante missioni effettuate in questi ultimi 50 anni, si tratta di passi da gigante, benchè lo spazio da percorrere sia…immenso! E allora, immaginare Leopardi che cantava alla Luna, e ancora i tanti poeti che l’hanno preceduto e che sono venuti dopo, non è difficile: il nostro satellite, e ancora i pianeti e le stelle, il sistema solare, e la nostra Galassia, hanno ispirato flotte di: autori, novellisti, scrittori. sceneggiatori, cineasti, musicisti, cantanti, pittori ovunque, in ogni settore, il viaggio immaginifico dell’essere umano verso l’ignoto, ha generato una “repertorio” vasto di opere con riferimenti allo Spazio. E come possiamo fuggire, in relazione all’Universo, ad un riferimento tanto importante e quasi “monolitico” quale “2001: Odissea nello Spazio” di Stanley Kubrick? Monolitico come il monolite raccontato nel film, trovato nel sottosuolo lunare; monolitico nel senso che è un’opera cinematografica che “sta lì”, non si può evitare, nè ignorare, si è conquistata davvero uno…Spazio tutto suo! E questa sera la versione originale del film sarà presentata all’Auditorium dell’ASI- Agenzia Spaziale Italiana, in anteprima a cui seguirà un dibattito.
29 Novembre @ 20:30 – 23:30
