La volontaria è atterrata all’aeroporto di Ciampino con un volo militare diretto da Mogadiscio. Indossa un lungo abito verde e porta il capo coperto
dal web
Silvia Romano, la volontaria della onlus Africa Milele, è atterrata all’aeroporto di Ciampino con un volo militare diretto da Mogadiscio, capitale della Somalia. Indossa un lungo abito verde, porta il capo coperto (e la mascherina anti virus). Un dettaglio solo apparentemente trascurabile perché, in realtà, uno dei misteri che accompagna il suo rilascio riguarda la presunta conversione all’Islam della ragazza, conversione pilotata forse dai suoi carcerieri. All’aeroporto, ad attenderla, la mamma Francesca e il papà Enzo, emozionati, sollevati, felici di poterla riabbracciare. L’abbraccio con i familiari è lungo, forte e sentito. È presente anche il ministro degli Esteri pentastellato, Luigi Di Maio, che poco prima aveva scritto un lungo post via Facebook: «Per Silvia sono stati 18 mesi di grande sofferenza. Abbiamo sempre supportato la sua famiglia perché in momenti bui così nessuno deve essere lasciato da solo». E a Chakama, il villaggio nel quale era stata rapita da alcuni uomini a novembre del 2018, si festeggia la sua liberazione.
L’interrogatorio e il trasferimento a Milano
La volontaria è rimasta per 18 mesi nelle mani dei sequestratori in Africa. Catturata in Kenya è stata poi trasferita in Somalia e adesso dovrà raccontare ai carabinieri del Ros e al pubblico ministero Sergio Colaiocco questa lunga e drammatica prigionia. Alle 15 verrà interrogata e dovrà anche rivelare se davvero ha deciso di convertirsi all’Islam come ha detto subito dopo essere stata liberata. L’interrogatorio servirà a capire dove è stata tenuta, quante prigioni ha cambiato quante persone l’hanno gestita. Nulla le sarà invece chiesto riguardo al riscatto pagato per ottenere il suo rilascio. Si tratta infatti di un sequestro a scopo di terrorismo e dunque non è prevista indagine su questo aspetto della vicenda. Secondo indiscrezioni potrebbero essere stati versati tra i due e i 4 milioni di euro. Dopo l’interrogatorio Silvia sarà portata a Milano, sempre con mezzi messi a disposizione dalla Presidenza del consiglio, probabilmente un aereo militare.