Se l’Italia si disburocrarizzasse vi disburocrarizzereste anche voi?

DIARIO DELLA GRANDE PESTE E DI PICCOLE PESTI

 

 

 

Editor e Copy Cristian Arni

Non è il solito attacco ad una classe di togati, tanto meno la solita conditio sine qua non che lamenta una macchina burocratica farraginosa, lenta e ingombrante. Cerchiamo però di avvalerci di quelle considerazioni in merito certi Istituti del nostro ordinamento Giuridico e in materia di potere giudiziario, che rallentano non poco un Paese già di suo, lento ed in mano ad  alcuni (chiamatele come volete: lobbies, classi dominanti, cariatidi) pochi, che mandano avanti le cose a singhiozzo. Non anticipiamo nulla, ma leggete fino in fondo l’articolo odierno del Prof. Antonio Saccà, e se volete vi invitiamo a commentare, a dire la vostra per un sano confronto e dibattito a riguardo, per questo potete compilare il form in fondo all’articolo. Grazie.

 

 

 

 

 

di Antonio Saccà

 

 

Di errori in questo marasma ne abbiamo animati molti, alcuni rimediabili o quasi inevitabili, altri dovuti ad imperizia, ragioni politiche, economiche ,resistenze psicologiche, idee sbagliate… II primo errore pressoché generale, la sottovalutazione del morbo: che fosse un morbo esclusivamente nato in Cina e confinato alla Cina , ulteriore l’avere dei cinesi chiuso in maniera carcerarie le persone fece supporre che il Virus non sarebbe uscito dalla prigione delle persone, così non fu, da Wuhan si propagò, e quando si scoprì in Occidente e segnatamente al Nord dell’Italia sorsero le tergiversazioni,chiudere/ non chiudere, allarmarsi/ non allarmarti , credere che l’allarme fosse una posizione antigovernativa, ma poi quando prevalse la chiusura si commise l’errore esiziale, mettere insieme il sano ed il malato in una stessa casa, senza vagliare, tamponare, discriminare, senza percepire gli asintomatici, i pronto soccorso, i centri medici, le case di cura , per anziani affollati, purtroppo i contagi sono dovuti per la più larga misura a questo aggrovigliarsi indifferenziato, non agli incontri pubblici. D’altro canto, il senno di poi è vano. Non sapevamo degli asintomatici, errore assoluto fu comunque credere che la reclusione casalinga costituisse il rimedio, un errore oggettivo, non sapevamo, ripeto, dei contagiatori privi di sintomi. Se noi avessimo posto in casa soltanto sani e non malati e sani la vicenda non avrebbe sperimentato la tragicità che sopportiamo.Questo mettere insieme senza verifica, credendo sano il malato occulto, fu l’errore, non lo si riconosce, tuttavia è ormai evidente.Ma non si avevano conoscenze sugli asintomatici. Errore soggettivo gravissimo fu, ed è, continuare a mantenere al chiuso persone che dunque possono essere malate silenziose senza tamponarle, accertarsi. E’ una follia.. Ma come, ormai sappiamo che il vicino di stanza, il co-casalingo può essere malato attacca Virus oscuro e mi recludete ancora con lui! Follia.Ma le società sono dotate di auto protezione, e al dunque, se non le salvano le istituzioni si salvano da sé, magari utilizzando quanto le istituzioni offrono.E la soluzione del problema consiste nel proporre, imporre la salvezza fuori casa anche perchè la scienza fornisce elementi a favore di una certa sicurezza esterna ,è cresciuta la quantità di tamponature e la rapidità della diagnosi, problematica ma è possibile l’analisi per cogliere anticorpi e quindi se il soggetto è stato malato ed è guarito immunizzandosi addirittura con la eventualità di trasferire sangue con questi anticorpi da un soggetto all’altro rendendolo immune, sarebbe eccellente! Mascherine di migliore qualità e più difensive,il lavaggio delle mani, la distanza sociale, areazione, tracciabilità dei nostri contatti, del nostro stato”, e poi tutti gli accorgimenti di ristrutturazione, includiamo la disinfezione… Insomma, siamo sul punto di esplodere all’esterno! All’esterno Me ne considero il porta vessillo.. La clausura ha fatto il suo tempo perchè errata. Primo ,ha chiuso sani e malati; secondo: è improponibile oltre un limite di tempo. Alcuni ricercatori hanno scisso le fasi del cammino del Virus cogliendo che il dato fatale sta nel suscitare coaguli del sangue,più che dalla polmonite la morte deriverebbe da coaguli di sangue provocati, intervenendo sulla facilitazione della fluidità del sangue si toglie la coagulabilità, sono prodotti anti trombotici notissimi. Sembra che se gli manca l’elemento finale, il coagulo del sangue, il Virus si depontenzia. Aria! Comunque, non c’è uscita, se non nell’uscire. Armati. Del resto, la società fa da sé, in Veneto, a Brescia lavorano, in tutto il mondo si ricomincia.Da noi abbiamo la magistratura e la burocrazia, oltre a dei partiti, paralizzanti. A questo grado di tensione del “fare” può avvenire un prodigio , annientare gli annientatori,i magistrati che scorgono misfatti per dominare, i burocrati che ritardano per rendersi padroni dei movimenti della società, certi partiti che odiano l’imprenditorialità per farsi elargitori di elemosina statale e tenere in pugno gli elettori o perchè sognano l’aria depurata. Se l’impeto vitalistico antivirus spazzerà questi amici del nulla, rinasceremo. Se il dopovirus fosse “burocraticomagistraturale”… No, di incubi ne abbiamo già vissuti!

Author: Cris

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