a cura di Cristian Arni
Scendere fino all’ultimo gradino nel vortice criminale; al Plaza Hotel di Roma i due autori ci guidano tra i dannati, come Caronte con Dante.
“Un viaggio negli abissi più profondi e bui della mente umana, attraverso i serial killer italiani più spietati. Dal mostro di Nerola al Landru della Bassa, dalla Saponificatrice di Correggio al killer delle prostitute, fino al mostro di Firenze e tanti altri. Gli autori non raccontano solo gli orrendi crimini di cui si sono macchiati questi individui, ma per la prima volta entrano nella testa del serial killer, per misurarne il grado di crudeltà. Sulla base delle irresistibili pulsioni criminali, del modus operandi e del movente, scoprirete la vera natura del male, misurata sui ventidue livelli della Scala della malvagità, inventata dallo psichiatra forense della Columbia University, Michael Stone. Vi troverete faccia a faccia con criminali torturatori, impulsivi, sadici e feticisti. Ma cosa li ha portati a compiere i più efferati delitti? Dall’infanzia all’adolescenza, conoscerete le esperienze che hanno sconvolto le loro coscienze fino a spingerli ad uccidere.”
E’ un pugno nello stomaco che si regge molto bene, e si legge con grande trasporto, l’ultimo libro edito da Male Edizioni capitanata da Monica Macchioni intitolato “22 gradini all’inferno”182 pp. brossura 15 €; scritto a quattro mani dai giornalisti: Rita Cavallaro e Emilio Orlando; se poi si tiene conto anche di pre e post fazione, le mani allora si duplicano, arrivando ad otto, rispettivamente curate da: Gino Saladini e Valerio De Gioia, giudice della Prima Sezione Penale del Tribunale di Roma e docente presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative dell’Arma dei Carabinieri-Ufficio Addestramento di Velletri.
Il libro ad una prima lettura risulta ben equilibrato, mai gratuito o scontato nell’escalation del male, linguaggio chiaro e lineare, fatti di cronaca reali e concreti riportati con attenzione e cura da parte dei due autori che, dopo un’attenta analisi e documentazione, hanno messo in relazione i vari “grandi delitti” che la storia ci ha consegnati; i serial italiani confronto con quelli statunitensi, arrivando fino a recuperare una certa somiglianza di particolari in determinati casi.
Con l’abilità dei cronisti di nera, la Cavallaro e Orlandi lo sono, mettono sotto la lente, nel corso del “racconto”, gli aspetti e i lati più oscuri della mente umana, un luogo tutt’oggi misterioso; se da un lato certe esperienze negative, nel corso dell’età evolutiva dell’individuo, portano scompensi di un certo peso nella mente, d’altro canto risulta altrettanto concreta la scientificità di certe pulsioni, individuabili in certe aree del nostro cervello, che trovano poi la spinta a manifestarsi in atti criminosi della peggior specie. Se un certo contesto socio culturale può contribuire a sollecitare certi caratteri della personalità, è altresì vero che ci devono essere comunque, delle recondite ragioni nel profondo dell’inconscio per spingere una persona a compiere e reiterare certi comportamenti criminali.
Insomma, l’argomento della serata è stato estremamente affascinante quanto delicato da esporre, ma sono stati molto bravi tutti i relatori che, nei loro interventi di alto profilo, hanno saputo mantenere leggerezza e anche un pizzico di sano distacco con humor ed ironia per far digerire meglio il tema.
La location della presentazione è il Grand Plaza Hotel Roma, in Via del Corso, il parterre di ospiti/relatori è notevole: Antonio Del Greco, ex dirigente della Sezione Omicidi della Squadra Mobile di Roma,quasi 180 omicidi risolti; Vincenzo Mastronardi, psichiatra e criminologo clinico alla Sapienza di Roma, tra i massimi esperti di serial killer italiani e americani; l’avvocato Cesare Placanica, presidente della Camera Penale di Roma.
A moderare l’incontro il giornalista Giovanni Masotti, bravo a condurre con abile destrezza, in un mix tra noir ed humor, senza mai appesantire il clima.
Interessanti gli interventi dei presenti che hanno mantenuta viva l’attenzione dei tanti presenti, soprattutto quando a prendere parola sono Vincenzo Mastronardi e Antonio Del Greco, che raccontano le loro reali esperienze alle prese con individui quali, Pietro De Nigri, alias “er canaro della Magliana” di Roma. Interessante anche quando Placanica racconta la difesa nei confronti di Elviro Gargiulo, detto il mostro del Quadraro.
Ben oltre la stereotipata presentazione di un libro, l’incontro si è spinto quasi in una Lectio Magistralis che ha offerto al pubblico presente in sala, l’opportunità di approfondire alcuni aspetti della’attività investigativa, con- divisa tra la figura del Criminologo e quella delle forze dell’ordine, tra limiti e confini dei ruoli in un processo e autocritica nei confronti della propria categoria, come ha esposto ne suo intervento il giudice Valerio De Gioia.
Nel corso dell’incontro sono stati anche mostrati i 22 livelli della Scala del male, elaborata dallo psichiatra forense della Columbia University Micheal Stone, che pure non ha una specifica scientificità ma meramente indicativa nel profilare le menti che eseguono simili atti criminali.