Riflessioni sul senso del 25 Aprile, al di là delle barriere

 

 

 

 

di Cristian Arni

 

 

Buon 25 Aprile a tutti, dalla redazione di CHPO.

Ognuno lo celebri come meglio crede, la Storia non si può cancellare, l’Italia cadde in mano a forze oscure che strinsero il paese in una stretta presa di terrore.

A 76 anni dalla liberazione da quelle forze l’Italia ne uscì terribilmente provata, la seconda Guerra Mondiale stravolse il mondo e l’Italia pagò un prezzo altissimo di quelle pagine di storia che forse qualcuno ha dimenticato, qualcun’ altro le avrà sorvolate, leggendole in maniera superficiale e magari qualcun’ altro ancora le avrà saltate del tutto.

Così oggi, a distanza di tempo, quando pensavamo che i nostri valori di Democrazia fondata sui Diritti Umani e sulle Libertà individuali, fossero raggiunti una volta per tutte, quasi dandoli per scontato, ci troviamo invece a doverli difendere, ribadendone l’importanza.

Purtroppo nulla si raggiunge definitivamente così occorre che, alla luce di quanto assistiamo accadere nel mondo che bisogna riconfermare quei diritti, quelle libertà, difendendo quanto faticosamente conquistato nonostante non stata dichiarata un conflitto mondiale.

Oggi non occorre proclamare l’entrata in Guerra per difendere poi le libertà, in parte perchè ci troviamo di fronte a nuove forme di conflitti e lotte, in parte perchè viviamo tutti i disagi, le pressioni e le difficoltà di un tempo pieno di contrasti, per cui occorre ribadire e rinnovare quel concetto di Libertà che Giorgio Gaber descriveva così: “La Libertà non è star sopra un albero la Libertà è partecipazione”.

E allora, senza ipocrisie né retoriche, senza veemenze di parte e prese di posizione contro, per non soffocare il grido di Libertà dall’oppressione, qualsiasi forma di oppressione a cui siamo soggetti, oggi è fondamentale, più che mai, resistere.

A volte siamo oppressi perfino da talune nostre convinzioni che ci allontaniamo da noi stessi e dagli altri, rendendoli quasi “nemici” da combattere, contro i quali lottare, ecco allora il senso di questo giorno, nel suo significato più profondo ed intimo è che del 25 Aprile non se ne faccia sterile propaganda folkloristica, bandiera di una sola rappresentanza, politica e civile, perchè si rischia di ledere quel significato genuino e reale a questo giorno.

Del resto il popolo italiano, un leit motiv che suona come un luogo comune, da sempre non è mai stato totalmente e definitivamente un popolo unito in senso stretto, non abbiamo mai avuto quel senso di coesione sociale come popolo.

Essere un popolo unito significa fare la differenza storica, quella differenza che separa la rappresentazione e la retorica di finte credenze, dalla realtà e dal profondo significato di questa parola: Libertà.

Author: Cris

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *