di Cristian Arni
Il 22 Novembre si celebra Sana Cecilia, patrona della Musica.
Nobile romana, vergine e martire, Santa Cecilia è la patrona di musici e cantori, strumentisti e cantanti. La sua storia è talmente lontana nel tempo, che il mito e la realtà si confondono, facendola arrivare fino a noi. Nel luogo di culto a lei intitolato, si dice fosse la sua casa e, proseguendo nella leggenda, si racconta che le spoglie della Santa furono traslate nel luogo ove oggi sorge la Basilica che da lei prende il nome, poichè Papa Pasquale I, vide in sogno la Santa che gli indicava ove fosse sepolta, e così spostate le reliquie nel luogo di origine. Fu Urbano I che seguì Cecilia durante il martirio a portare le spoglie della donna, per una prima sepoltura a San Callisto, nel luogo delle catacombe. Esattamente, perchè il martirio e la morte di Cecilia, cos’altro furono se non il frutto della persecuzione dei cristiani che al tempo vennero perseguitati e sacrificati?
L’agonia della donna fu tale che agonizzò per tre giorni durante i quali le fu vicino Urbano I. Il perchè poi Santa Cecilia sia la patrona della Musica è tutt’altro che chiaro, c’è chi dice che durante l’esecuzione della prima condanna per asfissia ella cantasse lodi al Signore.
Commutata la pena per decapitazione, non furono sufficienti i tre colpi canonici al fine di porre fine alla sua giovane vita così agonizzò fino alla fine.
Ma la storia o leggenda, se si preferisce, di Cecilia, è più articolata, ne abbiamo dato qualche accenno per contestualizzare la figura della Santa che ci teniamo oggi, nel giorno della sua ricorrenza, a omaggiare.
Cecilia fu sposa a Valeriano, poi convertito al cristianesimo, e rimasta illibata, si dice che nel giorno delle nozze cantasse al Signore di restare casta.
Se vi trovaste a passare per Roma, merita una passeggiata nel rione di Trastevere, dove potrete visitare la suggestiva Basilica a lei intitolata, al cui interno, sotto l’altare centrale è il luogo in cui è posta la statua della martire nella posa in cui si dice, trapassò.
Luogo simbolico e spirituale, la Basilica ha una cripta molto particolare, al cui interno sono resti di insule risalenti al II Sec. A.C., lo stesso periodo in cui visse la Santa.
Alla Basilica si accede da un’atrio antistante, accogliente e dove potrete immergervi in un angolo di quiete e calma, inusuali per essere nel centro di Roma.
Nel corso del tempo sono molti gli omaggi, i riferimenti e i tributi di artisti e letterati, che alla Santa hanno dedicato i propri lavori; tra loro troviamo: Raffaello Sanzio, il Guercino, Guido Reni, Rubens, Domenichino, Artemisia Gentileschi e molti altri, l’hanno ritratta.
In letteratura è Chaucer, ne I racconti di Canterbury, a celebrarla; e poi: Heinrich Von Kleist, John Drydden e molti altri che hanno dedicato alla Santa la loro attenzione.
Il culto di Santa Cecilia, da cui prende anche nome il noto Conservatorio di Musica romano, è celebrato tanto nel rito cattolico quanto in quello ortodosso.
Ci auguriamo possiate presto visitare la Basilica e in caso già ci siate stati, di poterci tornare quanto prima!