di Cristian Arni
Dopo le affermazioni di Morra su Jole Santelli, i 5S sono nel mirino della destra, pronta ad assaltarne il castelletto.
Contestare le gravi affermazioni mosse dal Presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, non significa necessariamente essere di destra o contro il M5S.
Le parole sconvenienti e offensive usate alla memoria della scomparsa Jole Santelli infatti, hanno indignato un po’ tutte le parti politiche che ne hanno chieste le scuse, a più voci, come era immaginabile, a destra hanno chieste le dimissioni di Morra, per l’infelice espressione usata nei confronti dei calabresi e della ex Presidente Santelli.
Riportiamo il testo di quanto già non sia stato abbondantemente diffuso ovunque: «Era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c’era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso».
Questo quanto affermato in seguito all’arresto, per voto di scambio, del Presidente del Consiglio Regionale, Domenico Tallini. 

Morra, esponente dei 5S, viene messo così alle corde anche dai suoi, che ne prendono le distanze. Ma lui si scusa e difende la sanità pubblica, già abbondantemente provata da misure, tagli e ristrettezze per cui non coglie di buon grado chi, a detta di Morra, gli abbia messo in bocca parole taglia e cuci.
Le scuse non soddisfano la sete di giustizia e segno di civiltà di qualcuno, che vede una strimenzita mossa copia/incolla a posteriori, dovrebbe secondo alcuni, fare “mea culpa”, battendosi il petto.
Ora, dopo altre infelici buttade di altri esponenti politici, presidenti di regione (si legga l’infelice episodio del presidente della Liguria Toti, sugli anziani di qualche settimana fa), crediamo che fin tanto si preservi un po’ buon senso, usando un po’ di accortezza nei modi di esprimersi, significhi avere rispetto per il ruolo che si svolge ma in primis per i cittadini che di quel ruolo ti hanno investito.
Qui non si tratta di accusare una corrente politica piuttosto che un’altra, non ci interessa la direzione politica di provenienza, il buon senso non è nè di destra nè di sinistra perchè dovrebbe appartenere all’essere umano, indipendentemente dal colore politico, è l’essere umano, di destra o sinistra che sia, che dovrebbe usare accortezza in quanto va affermando, punto!
Se si è inorriditi alle parole di Morra nei confronti della Santelli e dei calabresi è perchè vengono meno i principi del buon senso, del senso civile e del senso politico, questa non è più politica, la politica si sta macchiando di gravi colpe e responsabilità.
Se il punto di partenza da cui avrebbe mosse parole “taglia e cuci”, poteva anche non essere del tutto errato è il punto di approdo, o meglio l’approccio, che è stato deleterio.
Allora la formula magica, la ricetta, non solo per i politici o i ruoli istituzionali bensì per tutti noi, è che ci vorrebbe più buon senso, tanto a destra quanto a manca, e siccome proprio manca, è proprio questo buon senso che siamo chiamati a tutelare.
Naturalmente la destra è partita all’attacco, un assist offerto all’avversario e farsi così autogol; è comprensibile quindi che ora la destra tenti stoccate ed affondi alle roccaforti dei grillini, ma così i conti sono stati pareggiati, in quanto a mancanza di buon senso. Toti prima, palla al centro, Morra dopo, questo il livello, questa la politica.
Ancora una volta la politica italiana sta vivendo una stagione di forte bassa, una stagione piuttosto squallida, portando alla ribalta delle cronache personaggi che conquistano l’attenzione piuttosto che per merito, per demerito. Jole Santelli invece, stava cercando di affrontare, a suo modo, rischio e pericolo tutte le idiosincrasie di un territorio ostico e difficile da governare, un territorio in cui vigono equilibri e dinamiche piuttosto delicate.
Naturalmente il pensiero, dopo le affermazioni del Presidente Morra, va ai tantissimi calabresi onesti, alla democrazia vituperata e alla ex, compianta, Presidente Jole Santelli. Non ci si può scagliare contro chi non c’è più in questo modo, questo non significa essere pro o contro qualcuno, ma appunto significa usare un po’ di buon senso.
Così accade che la Rai, la Direzione della Rai non permette, nello stesso giorno, a Morra di partecipare alla trasmissione di Rai Tre, Titolo V, proprio per quanto da Morra pronunciato, e subito i 5s, nella persona di Maria Laura Paxia, membro commissione vigilanza Rai,
ora dichiara di volerci vedere chiaro, individuando chi ha impedito a Morra di partecipare alla trasmissione nella quale era stato invitato. Presto detto, da quanto si apprende il vicepresidente di FI, Tajani, si sarebbe detto contrario alla partecipazione del Senatore al programma Titolo V. Insomma, le frasi di Morra a Radio Capital hanno innescata una reazione a catena che continua a suscitare botta e risposta tra i diversi esponenti del Governo.
