Non c’è nessun Conflitto Mondiale all’orizzonte, pensiamo alla corretta informazione

di Cristian Arni

 

Niente di più singolare che gridare “Al lupo, al lupo” e poi il lupo lo abbiamo dentro; unico conflitto è quello interiore di tali personaggi bellicosi, che auspicano venti di guerra inesistenti.

 

 

E’ possibile che è bastato sentire nominare “Defender Europe 2020” per scatenare il finimondo? 

In riferimento ai “30.000” soldati U.S. che sarebbero dovuti “sbarcare” in Italia, saranno poi 20.000 gli effettivi, ridimensionando il numero di unità, ridotto per la presenza della pandemia Covid-19, badate bene gli altri 10.000 non sono deceduti nè per il corona virus, nè tanto meno di altre patologie ma semplicemente la U.S. Army ha deciso per motivi precauzionali di diminuire il numero dei soldati coinvolti, modificando inoltre i piani programmati abbondantemente in anticipo sulla situazione sanitaria in corso, per cui non esiste alcun nesso tra le vicende!

La presenza militare in Italia, la quale peraltro ha deciso di impiegare i propri ragazzi per fronteggiare la pandemia sorvegliando sulla nostra sicurezza, si è ritirata per altro dalle esercitazioni, è meramente ed esclusivamente una regolare, ripetiamo: REGOLARE, aggiungendo NORMALE esercitazione NATO di organizzazione e difesa degli spazi atlantici, voi direte: difendersi da chi, da cosa se non siamo in guerra con nessuno? 

Domanda lecita, risposta altrettanto legittima: i paesi dell’Alleanza Atlantica sono tenuti a sostenersi e a rispondere a vicenda, non solo in caso di conflitto armato, ma anche in stato di necessità, qualunque essa sia, in termini di supporto e sostegno alle forze alleate.

Non è compito nostro sottoscrivere o meno la validità di una organizzazione, nè giudicarla, possiamo attenerci a commentare, questo si, le tante bufale sorte a riguardo, che hanno fomentato e alimentato, ingiustificatamente, le voci di un imminente o probabile conflitto mondiale. Nulla di più sbagliato e insensato, pur capendo l’apprensione che attanaglia ciascuno, ma non dobbiamo farci fomentare dai “complottisti”, o dai sedicenti fomentatori del web, e neanche dalla stampa, nel nostro caso quella italiana, che ha alimentato voci ingiustificate, di una possibile III Guerra Mondiale, facendo sposare questo insulso panorama con l’epidemia (o se più gradite, pandemia) di corona virus.

ATTENZIONE! Fate molta attenzione a quanto apprendete, sentite, leggete sul web: diffidate e verificate sempre, la veridicità delle notizie.

Le fake news sono ormai all’ordine, non più del giorno ma del momento, istantanee, spuntano come funghi, e possono avvelenare!

Bisogna informarsi con cautela, leggere, confrontare, verificare le fonti, studiare, conoscere la Storia, la Geografia politica, le discipline che regolano le relazioni internazionali, le norme e bisogna conoscere: Codice Civile, Penale, avere basi di Storia della Politica, Statistica, bisogna studiare Diplomazia e poi solo poi forse, si ha…”Carta Bianca” per poter sostenere o smentire una notizia, confutarla, con un minimo di consapevolezza.

Il web ha questo di bello: che ci permette di esprimerci “liberamente”, anche troppo in certi casi, e questo è un’arma a doppio taglio, ossia il lato negativo di tale libertà che ci permette di esprimere spesso, il lato peggiore di noi; anche chi vi scrive è privo di tutti gli strumenti necessari, per criticare pienamente scelte, decisioni e azioni prese in ambienti di non appartenenza, pur evitando però di mettere in giro voci false, o fake news; questo dobbiamo considerare, in primis, quando facciamo i tuttologi del web, o sui social: “Ho le competenze per affermare, smentire o dire il mio parere?”

Tornando alla mancata III Guerra Mondiale, che pure avrebbe divertito tanti annoiati catastrofisti del web, i quali si vede non hanno altro passatempo se non quello di avvelenare sè e gli altri con idiozie e assurdità, ecco ad oggi non c’è, secondo fonti autorevoli (NATO, Pentagono), alcuna guerra in corso, se non quella nella capoccia della gente, e forse degli ultimi avamposti “Kommunisti” rimasti come in certe redazioni (Il Manifesto?), quotidiano che sembra sia stato tra i primi a dis-informare scaraventando il popolo italiano, in balia di uno scenario bellico globale.

E’ presto detto: in un articolo apparso i primi di Marzo, si legge quanto segue: https://ilmanifesto.it/coronavirus-macche-la-ue-apre-alle-manovre-usa/ un articolo in fondo, “innocente”; spiega le ragioni della missione, domandandosi e rispondendosi da solo con cifre e motivi di questo contingente americano in Europa, chiosando poi con una domanda che solo un quotidiano di certa corrente politica poteva fare, in maniera del tutto capziosa.

Non è solo colpa del quotidiano di informazione, ma anche dei lettori, che siano detrattori o estimatori del Manifesto, non importa, perchè devono aver dato retta a certe voci e cosa hanno fatto di quella informazione? L’hanno spalmata sul web facendola passare come vera! Insomma: una vera e propria fake news, che ossimoro, non tanto partita dal giornale, che pure ha le sue responsabilità, quanto più generata in una distorsione del “messaggio”, un passa parola, a suon di “condivisioni”, retweet che hanno generato un’isteria assurda di panico ingiustificato, come se non bastasse quello che abbiamo già per ovvie ragioni.

Ci domandiamo: non ci dovrebbe essere un garante, qualcuno a vigilare sulla responsabilità di un’informazione corretta? Quale miglior criterio, per non imbavagliare con la censura, che pure in certi casi sarebbe auspicabile, possiamo usare se non il buon senso? 

Ancora a ieri o ieri l’altro rispondevo ad un Tweet del Segretario generale del Partito Comunista Italiano, che insisteva sull’argomento delle truppe USA, in Italia, si legga in Europa, sul fronte orientale, ossia là ove corre il confine NATO, dicevamo ancora a ieri Marco Rizzo “fomentava” i veri guerrafondai, quelli che la guerra ce l’hanno dentro! Rispondevo al Segretario, che pure ho in stima e simpatia, che l’unica invasione Europea che si potrebbe mai avere, potrebbe venire proprio dall’armata rossa, se solo il muro di Berlino non fosse crollato, era il 1989.

 

Author: Cris

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