Editor e Copy Cristian Arni
Oggi vogliamo portarvi in un luogo particolare, un luogo che sorge nella costa laziale a Nord della Capitale, un luogo sospeso tra mare e terra, che sa di Storia attraverso le epoche; questo ponte sospeso sulle acque del tempo è stato crocevia di genti e popolazioni, eventi formidabili e chissà quante vite hanno potuto attraversarlo, oggi ci troviamo nella splendida cornice del Castello di Santa Severa, al cui interno, da circa un anno, sorge un polo museale tra Storia ed Archeologia; ce ne parla il Dott. Flavio Enei, Direttore del Polo Museale del Castello di Santa Severa, in una accurata descrizione, andiamo a vedere cosa ci dice, ma siete tutti invitati a visitare il sito, appena questo sarà possibile, considerata ancora la fase di lockdown nella quale ci troviamo, pertanto appena sarà possibile informatevi circa le misure di sicurezza da adottare. Noi lo abbiamo visitato lo scorso anno, e siamo rimasti incantati. Ringraziamo il Dott. Enei per questo suo contributo.
di Flavio Enei- Direttore del Polo Museale del Castello di Santa Severa
Finalmente dopo tanti anni di battaglie, progetti e attese, alla presenza del presidente della Regione Lazio, e di numerose altre autorità istituzionali, ha aperto da poco più di un anno i battenti il nuovo “Museo del Castello di Santa Severa” allestito nei locali della Rocca e della Torre Saracena, nell’ambito della straordinaria area archeologica e monumentale di Pyrgi e del Castello di Santa Severa, un luogo di grande importanza storica per il litorale nord di Roma, frequentato dalla preistoria fino ai giorni nostri in maniera ininterrotta.
L’importante iniziativa culturale è stata resa possibile grazie al finanziamento regionale voluto dal presidente Nicola Zingaretti e al contributo scientifico del Museo Civico di Santa Marinella, della Soprintendenza Archeologica e del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite.
Il percorso museale, articolato su tre piani e 14 sale, consente di scoprire la storia e l’archeologia del complesso monumentale, dall’epoca tardo antica e alto medievale fino all’epoca moderna, attraverso circa mille anni di vita, comprendendo anche una sezione dedicata alle ricerche di archeologia subacquea che da oltre un decennio si svolgono sui fondali dell’antico porto di Pyrgi.
Pannelli didattici, video, proiezioni e reperti originali raccontano le vicende e la vita quotidiana del borgo nel medioevo, i passaggi di proprietà, dalle potenti abbazie alle famiglie romane, fino alla definitiva acquisizione da parte dell’Ordine Ospedaliero del Santo Spirito nel 1482.
Il visitatore viene accolto dalla prima sala dedicata alle ultime scoperte avvenute in seguito ai lavori di restauro degli anni scorsi, tra le quali si annovera lo straordinario ritrovamento della chiesa paleocristiana di Santa Severa. Oltre all’illustrazione dei recenti scavi, tre postazioni di realtà virtuale consentono un viaggio nella Pyrgi etrusca, porto dell’antica Caere, tra le case e il famoso santuario emporico con i suoi due templi monumentali.
Le sale del piano terra, dalla 2 alla 4 documentano la storia del martirio di Santa Severa e i resti della relativa chiesa scoperti nel cortile della Piazza della Rocca, l’epoca del possedimento farfense e benedettino (XI-XII secolo) e il successivo passaggio della proprietà nelle mani delle famiglie romane dei Tignosi, Bonaventura-Venturini, degli Anguillara e dei Di Vico, tra il XIII e il XIV secolo. Nelle vetrine delle sale 3, e 4 numerosi reperti raccontano la vita di ogni giorno con oggetti pertinenti al vestiario, all’armamento, alle attività artigianali, alla cucina e alla mensa: tra questi un prezioso coperchio con castoni in pasta vitrea, il sigillo del signore del castello Pietro Romano Bonaventura De’ Cardinali, monete, punte di freccia, coltelli, attrezzi da ebanista, vasellame da cucina e da portata, ossa animali cacciati e allevati, pescati e raccolti in mare. Il cane del castello medievale, sepolto nel riempimento della chiesa.
Al primo piano, nelle sale 5-7, il percorso storico prosegue dall’epoca rinascimentale fino a quella moderna secoli in cui il castello, fortezza e borgo produttivo del Santo Spirito, fu meta di molte visite papali, dell’arrivo in occidente del primo ambasciatore giapponese, del passaggio di studiosi, ricercatori e artisti. Da papa Leone X e la sua corte, fino a papa Urbano VIII e Pio IX, l’ambasciatore del Giappone Hasekura Tsunenaga, i topografi Filippo Cluverio e Luca Holstenio, i pittori Antoniazzo Romano, Claude Lorrain e Enrico Coleman, il revisore delle fortezze pontificie Giuseppe Miselli.
Le sale ospitano ricostruzioni di armi antiche e armature, le pitture originali del XVIII secolo, riemerse in occasione dei restauri, le repliche di costumi medievali, rinascimentali e dell’epoca moderna. Molto interessanti anche le sale 8-10 che descrivono la popolazione medievale del castello, così come ricostruita dagli studi antropologici svolti sui resti rinvenuti nello scavo del cimitero circostante la chiesa paleocristiana. Le analisi condotte su oltre 400 individui hanno permesso di ricostruire le caratteristiche fisiche, la salute, l’alimentazione e l’aspettativa di vita degli abitanti del castello tra il X e il XIV secolo. Le sale ospitano la riproposizione della sepoltura anomala dell’ “Uomo del sarcofago”, un sarcofago a lastre di tufo, le ricostruzioni facciali di due individui e un videoracconto della vita quotidiana che si svolgeva nel castello, destinato ai ragazzi, con protagonista un teschio parlante intervistato dal divulgatore scientifico Mario Tozzi.
Il secondo piano della Rocca è, infine, dedicato alle ricerche di archeologia subacquea che si svolgono da un decennio sui fondali dell’antico litorale pirgense.
Modelli di navi etrusche e fenicie, video e pannelli, raccontano l’antico scalo portuale attraverso i millenni, dell’epoca neolitica a quella moderna, attraverso l’epoca etrusca, romana e medievale.
Nelle vetrine sono esposti numerosi reperti provenienti dal fondale antistante il castello e il santuario monumentale, tra i quali il vasellame recuperato in un pozzo etrusco sommerso.
Altre vetrine ospitano, inoltre, interessanti materiali etruschi e romani rinvenuti durante le ricerche del Centro Studi Marittimi del Museo nella rada portuale di Castrum Novum, presso Capo Linaro a Santa Marinella.
Conclude la visita un video che riassume la valenza culturale e storica del sito di Pyrgi e del Castello di Santa Severa con belle riprese aeree e immagini degli scavi condotti nel borgo e nella chiesa paleocristiana.
L’intero percorso offre al visitatore la possibilità di approfondimento dei temi trattati tramite un’apposita App, scaricabile su smartphone, attivabile inquadrando i codici QR presenti nei pannelli.
Il “Museo del Castello di Santa Severa” offre al visitatore un quadro completo delle vicende storiche del sito e dell’evoluzione del paesaggio costiero nel tempo; insieme al “Museo del Mare e della Navigazione Antica”, costituisce il “Polo Museale Civico del Castello di Santa Severa”.
Il nuovo allestimento del museo, diretto e curato dallo scrivente, è stato realizzato con fondi regionali tramite la Società Lazio Crea, su progetto elaborato dallo Studio di Architettura Lococo di Roma. Hanno contribuito alla redazione dei contenuti e all’allestimento il Comune di Santa Marinella, il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite e il Laboratorio di Antropologia Molecolare dell’Università di Roma Tor Vergata.