a cura di Cristian Arni
Riceviamo il seguente Comunicato Stampa dall’INMI in merito all’accordo siglato tra la Fondazione toscana e l’Istituto Spallanzani; questo oggi si è tenuta la video conferenza stampa, di cui vi riferiremo presto, per approfondire l’aspetto tecnico scientifico nella lotta contro il Covid-19: quali saranno i percorsi di ricerca, quali i possibili esiti, quali gli steps e l’iter da seguire per giungere ad un’applicazione pratica e sicura dei protocolli medico scientifici che si potrebbero attuare nel futuro panorama per la cura e il vaccino anti SARS CoV-2, un’iter che si potrà reiterare per ulteriori applicazioni in caso di nuovi virus.
COMUNICATO STAMPA COVID-19:
L’Istituto Spallanzani e la Fondazione Toscana Life Sciences annunciano un accordo per lo sviluppo di anticorpi monoclonali. Roma, 26 marzo 2020 – L’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma e la Fondazione Toscana Life Sciences di Siena hanno avviato un innovativo progetto congiunto di ricerca, finalizzato allo sviluppo di anticorpi monoclonali umani in risposta all’infezione da SARS-CoV-2, che potranno essere utilizzati a scopo profilattico/terapeutico e come esca molecolare per la ricerca di antigeni per lo sviluppo di vaccini. All’interno del progetto l’INMI metterà la sua consolidata expertise nella diagnosi e cura delle malattie infettive, che si traduce nella possibilità di accedere a informazioni e analisi dei pazienti con infezione COVID-19 e nella capacità di isolare, coltivare e caratterizzare l’agente patogeno. La Fondazione Toscana Life Sciences metterà a disposizione del progetto il suo gruppo di lavoro vAMRes (Vaccines as a remedy against Anti-Microbial Resistance), che utilizzerà un approccio sperimentale denominato Reverse Vaccinology 2.0, ideato dal Dott. Rino Rappuoli, Principal Investigator del progetto vAMRes nonché Chief Scientist and Head External R&D di GSK Vaccines, che consiste nel reclutare pazienti convalescenti o guariti da infezioni batteriche o virali e nel prelevarne il sangue, che viene utilizzato per isolare le cellule B, produttrici di anticorpi monoclonali. Questi ultimi vengono clonati ed espressi in opportuni sistemi cellulari per essere poi testati in saggi in vitro contro le specie batteriche o virali, ma possono essere utilizzati anche come strumento per l’identificazione di nuovi antigeni per velocizzare lo sviluppo di vaccini contro un determinato patogeno, nel caso specifico il SARS-CoV-2. “Gli anticorpi monoclonali umani sono prodotti sicuri, già ampiamente impiegati in terapia tumorale e approvati da tutte le agenzie regolatorie. Recentemente sono stati usati anche per malattie infettive e nel caso dell’infezione da Ebola hanno rappresentato la prima e unica soluzione per terapia e prevenzione – spiega Claudia Sala, ERC Senior Scientist vAMRes Lab, Fondazione Toscana Life Sciences – Inoltre, gli anticorpi monoclonali hanno tempi di sviluppo più rapidi rispetto ai vaccini o ad altri farmaci antivirali e noi riteniamo che tali tempi si riducano ulteriormente trattandosi di virus, entità biologica molto piccola e meno complessa rispetto ai batteri”. “Sin dalle prime settimane dell’epidemia, lo Spallanzani è stato in prima linea nell’attività di contrasto al COVID-19 – così il direttore scientifico dell’Istituto, Giuseppe Ippolito – il nostro laboratorio di virologia è stato tra i primi al mondo ad isolare il virus, ha sviluppato in house test diagnostici in grado di rilevare la presenza del virus ben prima che fossero disponibili test commerciali, partecipa ai trial clinici nazionali ed internazionali per la sperimentazione di protocolli di cura. L’accordo con Toscana Life Sciences costituisce in questo senso un passo ulteriore, permettendoci di unire la consolidata esperienza dell’Istituto nel campo dei virus emergenti con la capacità di Toscana Life Sciences di sviluppare anticorpi monoclonali da utilizzare anche contro infezioni virali”. “In questa fase di emergenza, con la pandemia da COVID-19 che mette a dura prova i nostri sistemi sanitari – conclude Marta Branca, direttore generale dell’INMI – l’accordo con la Fondazione Toscana Life Sciences rafforza il ruolo dell’INMI come punto di riferimento nazionale ed internazionale nella ricerca e cura sulle malattie infettive. La nostra stella polare è sempre la stessa: fare ricerca traslazionale, in grado di produrre risultati utilizzabili a breve termine nell’attività di cura.” Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” – I.R.C.S.S. – Via Portuense 292 – 00149 Roma INMI “Lazzaro Spallanzani” Nato nel 1936 come presidio per la cura delle malattie infettive, l’INMI è oggi il punto di riferimento nazionale per la cura e la ricerca sulle malattie infettive. Nel corso del tempo le competenze dell’Istituto si sono ampliate, adattandosi all’evolversi delle malattie infettive: dalla poliomielite al colera, dall’Epatite all’HIV, dalla tubercolosi alle infezioni resistenti agli antibiotici, sino alle febbri emorragiche ed ai virus emergenti. Attualmente l’Istituto detiene l’unico laboratorio italiano di biosicurezza di livello 4 inserito in circuiti internazionali, e dispone di cinque laboratori di livello 3, nonché di una una banca biologica per la raccolta ed archiviazione centralizzata di campioni clinici di rilievo per le malattie infettive. Fondazione Toscana Life Sciences (TLS) Ente no-profit attivo sul territorio toscano per supportare le attività di ricerca e favorire la nascita di imprese innovative nel campo delle scienze della vita. Nata su impulso dei principali soggetti istituzionali, come la Regione Toscana, del mondo universitario, clinico, industriale e con il contributo strategico e finanziario rilevante di Fondazione Monte dei Paschi di Siena, TLS ha sede a Siena, nella storica area di “Torre Fiorentina”, dove Achille Sclavo fondò nel 1904 l’omonimo Istituto Sieroterapico e Vaccinogeno Toscano e dove oggi importanti multinazionali dei vaccini scelgono strategicamente di localizzare le principali attività di ricerca e sviluppo.