Edtor e Copywriter Cristian Arni
La poesia, che strumento formidabile; non considero la poesia un’arma potente, perchè è un mezzo di espressione più elevato in certi casi, mentre le armi, e il concetto di potenza li relego e confino ad altri ambiti, anche se talvolta, la tentazione di cadere nelle trappole “suadenti” del linguaggio è sempre desta! A breve ne leggerete a breve qualcuna che merita, a mio modestissimo parere, a firma del Prof. Antonio Saccà.


Poesie di Antonio Saccà
IL GRANDE SONNO
Ad ogni angolo, la Morte,
la Morte nello sguardo,
la Morte negli occhi…
Venga per tutti un grande sonno,
grande come il Sole,
pesante come il Mare,
stanco come i passi di queste giornate…
Ad ogni angolo la Morte,
la Morte nello sguardo,
la Morte negli occhi…
Un grande sonno,
pesante come il sistema solare,
lungo quanto cento mezzelune,
buio quanto la vista accecante della Solitudine,
dormire, e basta,
svegliarmi, e basta,
dove posso uscire
senza chiedere permesso alla Morte.
MUORE TUTTO
Muore tutto,
muore tutto,
vediamo la morte aspettando di morire,
ovunque morte,
ascolti morte,
cammini morte,
ti guardi allo specchio e lo specchio
ti rispecchia morte…
Ti sembra impossibile che un giorno
rientrerai nell’altrui cammino
e nella specie umana accomunata.
Il prossimo è ormai lontano,
stai solo con l’ombra della morte,
te ne libererai quando diverrai
ombra della tua ombra.
NAUFRAGHI
Naufraghi ancora dentro il mare,
la bocca salata per le acque salate,
il respiro difficile,
non vedi spiagge,
sopravvivi per combattere la morte e le onde,
ma questo non è vivere,
è la codarda paura di morire,
sei ridotto a contare i giorni, le ore, gli attimi,
l’acqua è salata,
le onde soffocanti,
i cancelli serrati,
i porti chiusi…
Ricordi quando nelle foreste
temevi il fulmine ed il serpente
mangiando carne cruda
armato di clava?
Sei tornato figlio della matrigna Natura.
La Società ti ha tradito.
Addio.
NON
Non dire No alla Vita,
anche se la Vita ti dice No.
MOLTO BENE, CRIS!