Knockin on Heaven’s Door, ma non è Billy the Kid.

Morire in un parcheggio di Wendy’s per mano della polizia, ribellandosi all’ammanettamento e scatenando un violento e reiterato corpo a corpo.

 

 

di Cristian Arni

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Stati Uniti, Atalanta- Se non avessimo saputo che la vittima si chiamava Rayshard Brooks, si sarebbe potuto pensare alla pellicola di Sam Peckinpah: Pat Garrett e Billy the Kid, perchè l’agente che ha sparato due colpi all’uomo di colore si chiama Rolfe Garrett, questi i nomi degli attori ma questo non è un film, purtroppo! L’omicidio di Brooks arriva in pieno clima di proteste per la morte di George Floyd, e brucia! Brucia la pelle, nera e bianca, brucia le ferite inferte e gli organi interni, bruciano gli occhi le immagini video e le proteste. bruciano gli interventi e i poteri della polizia, benchè più criminosi dei presunti “criminali” inchiodati; occorrerebbe ripensare, ridimensionare, riformulare i poteri della Polizia americana? Beh, alla luce di questi f-atti, inauditi e gravissimi, contro ogni diritto umano, si, sarebbe auspicabile, ma ancora: ai segni evidenti di atteggiamenti razziali, siamo certi non si possa battere il razzismo e l’intolleranza anche con altri mezzi, più efficaci, perchè: ci sono tanti modi, metodi e forme che prende un atteggiamento razziale e discriminatorio: i comportamenti subdoli, le vessazioni velate, le umiliazioni più o meno evidenti e intuibili da parte di chi le subisce. Quello che sta accadendo in America non è certo un fatto di poco conto, se si pensa che siamo nel 2020 e che di lotte contro lo schiavismo e il razzismo, l’intolleranza e la discriminazione ne sono state compiute tante, tutte vane? No! Non credo, non direi, o almeno non vorrei dirlo, perchè altrimenti si vanificherebbero tutte quelle vite perse, o che hanno pagato a caro prezzo, comportamenti razzisti. E allora, allora bisogna si far sentire la propria voce, contestare, protestare contro gli abusi della polizia nei confronti dei neri, gialli, bianchi, ma ancora una volta bisognerebbe tenere il focus, l’obiettivo su quello e non sulla devastazione, il vandalismo, la distruzione, altrimenti si, si vanificherebbero gli sforzi compiuti fin qui. Ancora una volta, dopo Mnneapolis dove George Floyd ci ha rimesso la pelle, ancora una volta, in America ad Atalanta, questa volta siamo in Georgia, dove è prevista la pena capitale per i reati più ignominiosi quali appunto l’omicidio, di cui sarà accusato l’agente che ha freddato RayshardBrooks, nonostante tutto questo nulla vieta, nè impedisce all’uomo bianco, agente di polizia, di freddare un uomo, colpendolo alle spalle, con due colpi di arma da fuoco, mirando altezza uomo, alla schiena. E’ raccapricciante! Assurdo! Quanto assurdo è stato il vano tentativo di Rayshard, di agire impulsivamente, in maniera brusca e insistente, di opporsi all’ammanettamento, per quanto ingiusto fosse, nonostante il suo timore forse, di essere una possibile vittima, alla stregua di George Floyd, e tentare una “goffa” fuga, goffa perchè se sei americano e vivi in America, sai bene quali sono le controreazioni della polizia, sai bene che ti stai mettendo in una posizione di rischio e pericolo, sai bene che è in corso questa faida interna che la polizia sta perpetrando ai danni delle persone di colore. Ecco, quello che spiace è sapere, vedere, quell’inutile tentativo di fuga verso il nulla, perchè l’avrebbero e l’hanno inchiodato in un parcheggio di Wendy’s, di sera, davanti gli occhi di tanti testimoni, alcuni dei quali hanno ripreso le raccapriccianti immagini dell’esecuzione di Brooks, con gli smartphone, come fossero dei novelli registi della Nouvelle- Vaugue o di un Neo-realismo di cui non vorremmo mai vedere questa “filmografia” da Horror metropolitano. Ancora una volta la polizia si condanna da sola, senza che i presunti “criminali”, abbiano commesso chissà quale reato, almeno dai dati, dalle immagini e da quanto viene riportato dai Media ufficiali. E così, se a Floyd non si possono contestare resistenze agli agenti che lo hanno inchiodato, a Rayshard si può rimproverare invece che avrebbe potuto evitare di morire in quel modo, attenendosi a quello che gli agenti gli stavano indicando? Chi può dirlo, in certi momenti la vita si gioca il tutto per tutto, in pochi, fuggevoli e febbrili attimi che diventano fatali. Ora l’agente di polizia che ha inchiodato Brooks, Garrett Rolfe, rischia da un minimo di 26 anni all’ergastolo, alla pena capitale per omicidio, bisognerà attendere solo venga emesso il verdetto con la condanna definitiva a seguito delle indagini in corso; pare già entro Mercoledì, Rolfe conoscerà il suo destino, quel destino in qualche modo verso il quale pare stia precipitando la polizia americana trascinando con sè le sue tante, troppe vittime. Da alcune fonti risulterebbe un passato torbido per l’uomo freddato nel parcheggio della catena di fast food Wendy’s; da alcune voci risulterebbe che l’uomo fosse solito a comportamenti domestici violenti nei confronti dei suoi famigliari, e che già in passato fosse stato in custodia per aggressioni famigliari. Insomma, la vicenda legata ai presunti abusi della polizia, potrebbe essere una faccenda interna complicata per l’amministrazione di Donald Trump che in questo ultimo scorcio della sua presidenza si sta trovando a che fare con un paese in forte stato di agitazione civile, e ciò potrebbe compromettere la sua permanenza oltre il mandato presidenziale in corso.

 

Author: Cris

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