Il nostro Occidente tra nuovo Catarismo e Gianismo dell XXI sec.

DIARIO DELLA GRANDE PESTE E DI PICCOLE PESTI

 

 

 

 

 

 

di Antonio Saccà

La fase che adesso comincia è rischiosissima, più grave della esperienza avvenuta. Una ricaduta nel morbo ridurrebbe la fiducia, crederemmo il morbo insuperabile, cagionerebbe un crollo psicologico che, insieme a quello economico e a quello sanitario, ci desolerebbe per decenni, impauriti, irreattivi. Vi sono stati errori inconcepibili, ormai avvenuti e dobbiamo pensare al presente e al futuro, non ripeterli. Gran parte dei danni vengono dell’accoppiamento di asintomatici con persone sane, dalla clausura, insomma, abbiamo favorito il morbo dandogli in pasto ravvicinato, a casa, il prossimo. Colpa gravissima, sulla quale si continua ad insistere, perché la clausura attuale riproduce la contaminazione! Ancora i sani stanno con gli asintomatici!!! Strabiliante. Non essendoci un tamponamento forse costringiamo ancora a stare in casa malato invisibile e sano! Se nel passato ignoravamo gli asintomatici continuare adesso la clausura è delittuoso. Visto che abbiamo una Magistratura vivacissima sarebbe opportuno si occupasse dei morti per clausura tra sani ed asintomatici in casa. L’averli accumulati non è stato colpevole?! Certo, ignoravamo la asintomaticità, appunto è colpa, involontarietà. Inaudito poi che si divietino radicalmente le riunioni esterne quando a stare in casa abbiamo la riunione interna!  O qualcuno crede che stando in casa ci muoviamo con il metro? Colpevolissima è l’ipotesi, la tesi, addirittura, di poterci difendere con accorgimenti quali il distanziamento sociale, lavaggio delle mani, disinfezione, areazione, mascherine. Sono misure dai costi sociali, economici e psicologici, insostenibili. Ne dirò a breve. Bisogna corazzare l’individuo ad esempio effettuare realmente il controllo dei rapporti attraverso il telefono, vagliare gli effetti immunizzanti del siero, somministrare anticoagulanti, inventare una maschera assolutamente protettiva, se giovano relativamente non si può renderle ancora più protettive? Risparmieremmo in subbuglio sociale, economico e psicologico. Bisognava, bisogna concentrarsi, favorire “una” soluzione netta non girovagare. Concentrare denaro e ricerca. Insisto: se le mascherine servono non possiamo renderle salvifiche? A parte il siero, il tamponamento, gli anti infiammatori, anti coagulanti, la maschera, sarebbe agevole, portabile, non susciterebbe sconquassi logistici su treni, bus, teatri…. E la mappatura telefonica, oltre al tampone. Una mappatura telefonica che ci avverte delle condizioni di salute di chi avviciniamo rassicurerebbe, dicono che è stata elficamente utilizzata (Corea del Sud), perché non utilizzarla? Resta incerta l’evenienza. Pare non si voglia rassicurare il cittadino, si allungano le decisioni, si frantumano, si dilatano nel tempo, manca il colpo grosso, o la va o la spacca, abbiamo capito che il Governo vuole durare, prende tempo, ma il Paese esplode, esploderà. Le aperture centellinate per evitare assembramenti mentre il vero assembramento è in casa non hanno sensatezza. E’ più facile distanziarsi in un ristorante che nella casa. C’è qualcuno che crede che in casa mangiamo in tavoli separati, dormiamo in letti separati, usiamo bagni separati!? Perché queste illusioni falsificatrici? Un’apertura a pezzettoni non serve, anche se la ragione ha serie motivazioni, non suscitate ammassamenti. Bisogna rischiare, affidarsi alla razionalità del cittadino, all’istinto di protezione, diversamente, mentre non salviamo la salute perché, ripeto, i contatti maggiori sono a casa, roviniamo l’economia. L’economia è un sistema unitario, di svolgimento reciproco, ripristinare settori vale a dire rovinarla. Se tengo chiuso il parrucchiere e tengo aperto il calzolaio, il calzolaio non vende al parrucchiere che non lavora, il parrucchiere non compra dal calzolaio anche se costui lavora! Non solo, ma se la chiusura si estende molti non apriranno (Cinquantamila piccole imprese non apriranno a detta del FIPE, la Federazione che le conteggia). Infine, per i trasporti sarà il pandemonio, a non dire ristoranti, teatri, cinema, persino le liturgie religiose. Modificare le distanze sarà una guerra. Ma davvero la distanza sociale è tanto cruciale? E le mascherine a che giovano? Ma davvero a casa ci distanziamo di un metro? La gradualità può essere opportuno per non avere assembramenti ma gli assembramenti li abbiamo in casa, e poi, al dunque, lo dico: bisogna tutelarsi negli assembramenti non dagli assembramenti. Tutelarsi dagli assembramenti è non vivere.

 

 

 

 

Ma chi, chi ha avuto una mente tanto diabolica e nemica dell’umanità da aver concepito misure assurde, omicide-suicide per uscire dalla crisi virale? Chi ha potuto immaginare il distanziamento sociale come soluzione? Sicuramente un nemico dell’uomo, perché un amico dell’uomo non può concepire milioni di persone distanziate un metro, un metro e mezzo!  Il corpo non è un’entità astratta, è un’entità …corporea, toccare, avvicinare rende umani, sarebbe vulnerare totalmente le relazioni umane, sarebbe raggelare le relazioni, reciderle, impedire manifestazioni pubbliche di massa, dinamiche, la vita politica crollerebbe; e poi, lavarsi le mani continuamente, disinfettare all’eccesso, serve? La pulizia pura non esiste, né deve esistere, noi ci siamo difesi contro virus, batteri, noi suscitiamo anticorpi dall’infanzia quando pestavamo il fango, ci mettevamo il dito in bocca. Abbiamo bisogno di stare in ambienti non del tutto purificati, altrimenti non suscitiamo anticorpi. Tra gli effetti negativi della quarantena intracasalinga vi è la perdita di immunità, il corpo non suscita immunità per eccessiva pulizia! La visione della purezza incontaminata è nichilismo, nessuno odia tanto la vita più di chi la vorrebbe immacolata. Tutto e tutti gli sembrano sporchi, contaminanti, da rifiutare. Persone vicine che mangiano, bevono, cantano, persone che fanno l’amore sono diaboliche, il prossimo, ogni prossimo è diabolico, perfino l’abbraccio a messa è diabolico, è diabolico il negoziante, diabolico il barbiere, ogni contatto tra umani è diabolico, anche gli animali sono diabolici. L’uomo solo, mascherato, distanziato, con le mani pulite (MANI PULITE!) non è diabolico, il sorvegliante non è diabolico, il magistrato non è diabolico, la Cina non è diabolica perché fornisce le mascherine(!), il migrante non è diabolico, infatti non si ammala, l’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha concepito il distanziamento sociale non è diabolica, non è diabolico il nostro Governo che a furia di farci sentire diabolici mette voglia di mandarlo…al Diavolo.

Speriamo che succeda qualcosa prima il nostro Paese soccomba alla più disgraziata epidemia di rovina sociale dai tempi di Annibale. Vogliono desertificare le imprese per purificare la società con la povertà. Attenzione: la purificazione con la povertà. Ricordatelo. 27 aprile 2020. Era dei Nuovi Catari o del Giainismo Occidentale.

 

Author: Cris

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