a cura di redazione
Riceviamo e pubblichiamo quanto segnalato da Silvia Costa in merito a quanto sta accadendo in merito alla prossima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo giunto al suo 70°; le bagarre sono diverse, dopo le polemiche che hanno visto coinvolta la partecipazione della Jeabral si sono aggiunte quelle di Amadeus circa l’infelice affermazione “sessista” in conferenza di presentazione a cui il popolo dei Social ha risposto con un botta e risposta al vetriolo, fino ad arrivare alle polemiche scatenate circa la partecipazione di una giovane “proposta” i cui testi inneggerebbero ad una cultura violenta e sessista. Leggiamo quanto viene chiesto agli organi di competenza in merito a questa vicenda. Aggiungiamo che ci piacerebbe molto che il Festival fosse un contenitore di qualità di musica e arte e non solo un contenitore di marketing in cerca di facile audience raggiunta mediante colpi bassi , mirando di più alla validità artistica delle proposte.
Messaggio a cura di Silvia Costa
Ho inviato al Presidente RAI, Foa e all’AD Salini, la denuncia/appello pubblicato ieri su FB in questo modo:
“Chiediamo al Presidente e all’ Amministratore Delegato della RAI e alla presidente della Commissione Parita’ RAI, al Comitato nazionale Media e Minori, all’ Autorità per le Telecomunicazioni e ai parlamentari del PD augurandoci facciano un passo indietro e non diano spazio sul palcoscenico di Sanremo a chi ha scritto testi così indecenti e offensivi non solo verso le donne e la loro
dignità ma anche per tutti quei giovani autori e artisti di talento i cui contenuti dovrebbero avere più riconoscimento e spazio nel servizio pubblico .”
“Foa: “Amadeus riporti Sanremo nella giusta dimensione”
Dopo aver espresso “forte irritazione per scelte che vanno nella direzione opposta rispetto a quella auspicata”, Marcello Foa ha aggiunto che “il Festival, tanto più in occasione del suo 70esimo anniversario, deve rappresentare un momento di condivisione di valori, di sano svago e di unione nazionale, nel rispetto del mandato di servizio pubblico”. ll Festival, continua il presidente Rai, dovrebbe “promuovere il rispetto della donna e la bellezza dell’amore. La credibilità di chi canta – prosegue – deve rientrare fra i criteri di selezione. Chi nelle canzoni esalta la denigrazione delle donne e persino la violenza omicida, e ancora oggi giustifica quei testi avanzando pretese artistiche, non dovrebbe beneficiare di una ribalta nazionale”. Poi conclude: “Speriamo che il direttore artistico (Amadeus, ndr), che gode di stima anche per essere persona moderata e di buon senso, sappia riportare il Festival nella sua giusta dimensione””.