Editor e Copy Cristian Arni
Non è una silloge, ma quando un poeta, autore così prolifico ti invia una poesia così bella e profonda merita di essere pubblicata da sola, perchè in essa tutto contiene è il caso di questi versi di Antonio Saccà, che meritano certamente tutta la nostra attenzione, Ringrazio Antonio Saccà per averli voluti qui pubblicare.
IL DILEMMA
Alzarsi o non alzarsi,
ecco un dilemma!
Continuare la sosta di un semigiorno,
vano, stanco, perduto nelle fantasticherie
di un risveglio che non c’è
e tuttavia manca di sonno
o sollevarsi d”impeto,vestirsi..?
E dopo?
Girare nelle stanze,
guardare le strade vuote
irragiungibili,
giungla di case manche dell’animale uomo…
Meglio dormire,
dormire e sognare la vita dei tempi antichi,
ricordi?,
quando parlavi da uomo a uomo,
quando toccavi la consistenza sensibile dei corpi…
Ricordi, Antonio, quei tempi remotissimi,
naturali, spontanei,
da sembrarti immutabili…?
Ed invece…
Rimani tra le coperte
avvolto da ombre già schiarite,
non decidi a sollevarti,
a prendere coscienza della condizione del mondo
oggi.
Vuoi ignorare quel che è orribile conoscere.
Sapere è soffrire.
Ma tu ormai non appartieni al mondo.
Un duro cristallo è piombato tra te e l’esistenza.
Ti giungono parole, lamenti ,invocazioni,
come se fosse il vento a mormorare…
Ricordi, Antonio, la vita dei sensi?
Quando un corpo era un corpo non un’immagine di corpo,
quando la voce era la voce di una persona vivente
non di uno spettro nell’aldilà…
Rimani tra le coperte a rigirarti come un cane sull’erba,
felice, infelice…
Attendere, non attendere…
Il giorno passa,
la luce si nasconde,
candele spente,
ritorna l’ombra scura,
e mi parve una notte che recava l’alba,
invece è una successione di continue notti…
Spezza te stesso, esci da te stesso,
vola ai bordi dell’universo,
salta di stella in stella,
respira gli oceani,
non rigirarti tra le coperte
a trovare l’appropriata situazione per dormire,
non cercarla,
l’appropriata situazione per dormire,
è la sede della morte.