Hai voluto la bicicletta e mo’…

 

 

 

 

da redazione

 

Roma– Sta facendo molto discutere l’intervento lungo gli argini del fiume Tevere, per la manutenzione ordinaria della pavimentazione della pista ciclabile, se un intervento a distanza di x anni possiamo definirlo…ordinario!

La disanima investe i social con post e commenti al vetriolo, vere e proprie sciabolate velenose, tra favorevoli e contrari, detrattori e sostenitori, che forse si scagliano gli uni contro gli altri, come ormai sempre accade ad una notizia che pare infiammare gli animi già esacerbati per altre questioni, di chi si lancia in babeliche crociate a suon di tastiera.

Che però l’intervento, così come appare ora, abbia dell’inquietante ed orrorifico non lo si può negare, come non si può negare però il fatto che siamo arrivati ad un punto di intolleranza tale da esser pronti ad innescare la miccia per un nonnulla, sia mai ogni cosa ha le sue giuste ragioni.

Il fatto è questo: come ben sapete una lunga lingua nera di catrame asfalta il vecchio tracciato della ciclabile che corre lungo il fiume… “first reacscion…Scioc!” parafrasando qualcuno. Subito si scatena la bufera, già che il clima atmosferico di questo Primo di Maggio non è proprio tra i migliori.

Dai commenti e dai post risulta che la vecchia ciclabile era malconcia al punto tale che pare fossero diversi anni non si facesse manutenzione…ordinaria o straordinaria che sia.

Naturalmente il popolo del web a favore, o quanto meno che ha presa la cosa in maniera meno sentita, invoca giustamente l’incolumità di tutti, ciclisti e pedoni, dato lo stato della ciclabile, e che dire delle strade e dei marciapiedi di Roma allora…non addentriamoci in terreni minati!

Ecco, forse ciò che più scotta, che più fa male e rabbia a tutti è un dato: che si debba attendere 15, 20 o 30 anni per fare un intervento di manutenzione…ordinaria, chissà quanti pedoni e ciclisti si saranno fatti male o avranno persa la vita in tutto questo lungo tempo.

Va da sè allora, che quando si mette (è proprio il caso di dirlo) nero (dell’asfalto nuovo) sul grigio (della vecchia ciclabile), il colpo d”occhio è evidente, un vero e proprio pugno nell’occhio, ma diamo tempo al tempo, diamo a Cesare quel che gli appartiene, facciamo finire i lavori e vedremo cosa salterà fuori.

Di una cosa siamo certi: che presto, con il passare di altri, chissà…20/30 anni prima del prossimo intervento di manutenzione…ordinaria, la tonalità di nero andrà via via incanutendosi, come accade a tutti, del resto, per ciò…prendiamola con filosofia!

 

 

 

 

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Author: Cris

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