Dietro le mascherine…

Editor e Copy Cristian Arni

V per vendetta! A questo torna la mente; non si può scostare il pensiero al film che sicuramente segna un’epoca, quella della distopia orwelliana, ormai sempre più realtà. Sebbene un film del 2005, resta di un’attualità smisurata, a considerare le nostre circostanze. Non dico ci sia del profetico in mezzo, atteniamoci all’oggettività della realtà, non facciamo complottismi di facile presa perchè suadenti, ma il film diretto da James McTeigue ha il merito di spalancare le porte della percezione, a volte accade, con la letteratura, la musica, le arti in genere, traducono così bene la realtà da renderla quasi…irreale, fantasiosa e chissà che tra le due dimensioni non ci sia un bavo di ragno a tessere le tele. Il film è tratto dal romanzo a fumetti V for Vendetta, scritto da e illustrato da David Lloyd, prodotto e adattato per il grande schermo da Andy e Larry Wachowski gli stessi, guarda caso di Matrix, altro capolavoro in bilico tra ir-realtà virtuale, film da vedersi assolutamente! E allora, le mascherine, gli allarmi dei governi con i loro proclami, il timore dietro questo marchingegno chiamato Covid-19, si celino Poteri Forti, innescano una tentazione di biblica proporzione, perchè se così fosse, la ribellione ad una dittatura di un sistema iper vigilato, potrebbe innescarsi in breve tempo, il tempo di indossare la maschera e rovesciare il Grande Fratello. Ma stiamo andando di fantasia, chissà che non sia la chiave di volta per capire qualcosa di questa realtà così astrusa.

 

 

 

DIARIO DELLA RISORGENZE E DELLA BUROPOLITICA

 

 

di Antonio Saccà

 

 

Dicevo che la preoccupazione da oggi in poi è o dovrebbe essere quella di curare dal morbo non di fantasticare misure protettive complicate, ostative, paralizzanti, e soprattutto antisociali, anti associative e gravissime per l’economia. Capisco, ormai da mesi vi sono dei poteri i quali cercano la mezza rovina del nostro Paese o comunque di rendere la “salute” uno strumento di dominio per fini complicati ma abbastanza riconoscibili: acquistare, fare acquistare a poco prezzo ciò che fallisce, tenere il Paese sotto il piede, e soprattutto governarlo da un ceto politico che sarebbe scacciato non fosse che ha scovato nell’emergenza sanitaria la sua ragion d’essere continuativa. Ma può a lungo esagerare, esasperare con divieti, controlli, sanzioni in ipotetica difesa della salute? Sotto queste intimidazioni il Paese teme e crolla. Ormai è riconosciuto: è stato un errore la clausura, l’aria ferma, la vicinanza familiare. Falso che la reclusione abbia stroncato o attenuato il virus, anzi: ha provocato vittime, dopo aver ucciso certo che è scemato, ma “dopo” aver ucciso! Al chiuso, all’interno il virus si è potenziato con l’aria stantia, i condizionatori, lo stare insieme in un’abitazione. Le morti sono dovute in massima ragione a questa reclusione. Ora, il vento,  il mare, il sole, stare fuori senza mascherina,  ripeto: senza mascherina, giacché la mascherina  blocca l’aria nel tessuto e la reintroduciamo, fa sudare, limita la libera fiatatura, soltanto  in certi ambienti è utile, secondo le caratteristiche; non usare i guanti che appiccicano virus e batteri laddove le mani hanno naturali immunizzazioni potenziate dal lavaggio; ebbene ora, a maggio, caldo,vento,mare, prati, campagna, ambienti arieggiati senza filtri, lavaggio delle mani, mascherarne apporre e in casi peculiari, distanza non patologicamente osservata, ed il virus  si attenua o svanisce. Occorre una sorveglianza non totalitaria, non aggressiva, oculata secondo le circostanza, il cittadino, l’imprenditore non devono sentirsi intimorì e potenziali trasgressori perpetui. L’ossessione che possiamo mettere a rischio l’universo non suscita sicurezza ma panico e frena l’iniziativa. Ed il turismo.

Dicevo che al presente la vera questione dovrebbe essere la ricerca della cura, si tende lo sguardo al vaccino che susciterebbe anticorpi con azione genetica sulle nostre cellule, quando invece con il Plasma abbiamo gli anticorpi non agendo sui geni, intervento rischiosissimo, è come dare la possibilità di alterarci o controllarci con le nano tecnologie, il chip che viene impiantato su ciascuno insieme alla stimolazione degli anticorpi, E’ uno dei progetti di vaccino. E’ un progetto più diabolico che Satana, nel buio infernale, con Lucifero e Caino hanno concepito per “marionettizzare” gli individui. Uno ad uno. E tutti. Controllati e possibilmente diretti, non apparterremmo a noi stessi. Fantasie? No, sostengono degli scienziati, sono evenienze possibili. In ogni caso, gli anticorpi esistono con il plasma, non vi è necessità forgiare una tecnica genetica, la genetica è diabolica… Lascia la discussione agli scienziati…

 Uno Stato serio e in dovere verso i cittadini invece di architettare distanze, mascherine, lavaggio di mani utili quanto lo possono ma che intralciano deve imprimere una tensione eccellente alla cura in maniera da spazzare tutti questi marchingegni impeditivi e preoccupanti. Ma chi si reca in un ristorante con una atmosfera di angoscia ospedaliera, mani disinfettate, guanti, separé, distanza? Se mettono il bisturi al posto del coltello, è fatta. Non bisogna aspettare il vaccino e nel frattempo intimorire il cittadino, addirittura già anticipandogli che riavremo il virus in autunno! Davvero bravi a perpetuare l’emergenza sanitaria per continuare a governare, e, appunto, attendere il vaccino, che, più distante sarà nel tempo, garantirà chi sta al potere eliminando elezioni, assembramenti, insomma vita politica. Mi riferisco in specie al nostro Paese. Sui vaccini vi è uno scontro senza conciliabilità. Molti li esecrano, li considerano dannosi, idonei a causare debilitazione, fonte di mali; altri li giudicano la farmacologia di salvezza. L’obiezione al vaccino contro l’odierno virus nasce dalla mutabilità del virus, poiché il vaccino se nascerà avrà tempi lunghi o non brevissimi, forse il virus sarà mutato, quindi il vaccino non servirà, altre obiezioni riguardano sostanze pericolose, ed infine che uno di essi inciderebbe nel nostro sistema genetico. E poiché si tratta di interessi pachidermici, c’è da temere che gli interessi prevalgano sulla utilità. Come che sia, vi è una corsa al vaccino, mondiale. Nel frattempo il plasma, aria, vento, mare, montagna, all’aperto, e quant’altro possono giovare. Fondamentale è non far vivere il cittadino in gabbia e con il timore di sanzioni. E sbrigliare al sommo l’economia, il fare. Un cantiere, dobbiamo slegare il Paese, grandi e piccole opere, il negozietto e i ponti, denaro in cambio di lavoro, non di sussistenza passiva, se non in casi inevitabili. La medicina del lavoro. Ed i negozianti si ingegnino, i ristoranti, i bar facciano i saldi come l’abbigliamento. Occorre recuperare la clientela. Meglio poco che niente. Saldi gastronomici!  E si creino gruppi di reciproco aiuto, gruppi di medici, di avvocati, docenti, trasportatori, disponibili a basso costo o con lo scambio di prestazione. Vendere da casa. Ingegnarsi. I lavoratori mettano impresa! Non vivere di Stato ma di società. La società civile prenda in mano la società data la incapacità poco chiara le ceto politico! Bisogna impedire che lo stato di polizia prenda il dominio sulla voglia di fare della società civile! Ripeto: bisogna impedire con un energico, indomito movimento della società civile che il controllo “buropoliticopoliziesco” inoculi veleno paralizzante sulla società.

In campo internazionale cento paesi chiedono spiegazioni sul comportamento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e gli Stati Uniti sono virulenti, è il caso di dirlo, contro la Cina. Siamo al principio di una pandemia politica. Il Presidente statunitense “deve” far capire agli elettori americani che i morti sono da incolpare alla Cina. Se viene rieletto, Dio sa…

Author: Cris

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