A cura del Prof.Antonio Saccà
post del 24/03/2020
Strano che appaia non ho ancora capito a che servono le mascherine, se sono utili e fondamentali per difendere gli altri dalle nostre infezioni basterebbe darle a tutti i cittadini, le maschere, per essere sicuri che l’infezione non la comunichiamo. Fosse così , e dovrebbe essere così, altrimenti non si coglie a che servono le mascherine, ciascuno potrebbe recarsi tranquillamente al posto di lavoro con la mascherina magari meglio adeguata alla riprese dal virus, vale a dire dall’emissione del virus e dalla ricezione del virus. Non riesco a capire tanto rumore per queste mascherine e poi si teme il contagio. Allora a che servono?
Inutile, inutile e dannoso. E sbagliato tentare di rimediare le faccende con il vaccino, non perché non sia fondamentale, lo è ,ma ci vorrà tempo ,molto tempo per il vaccino , significa che può sprofondare il mondo prima di avere il vaccino. Se il Giappone lo possiede e lo è pratica, presto, verifichiamolo, siamo uomini come i giapponesi!
L’idea che attraverso l’isolamento si annulla la contaminazione è, anche questo, un errore capital, non giungeremo al grado zero, non bisogna prendere esempio dai cinesi, i quali ora temono una ricaduta accusando il ritorno a Wuhan. Non sappiamo se hanno detto il vero dichiarando la soluzione avendo detto il falso nascondendo il morbo, inoltre la chiusura totale è concepibile in un paese sterminato dove la parte chiusa costituisce un ventesimo ma chiudere tutta l’Italia ipotizzando la fine del virus è illusionismo magico. Se poi a questa illusione viene associata la stretta a gran parte del sistema produttivo rischiamo la catastrofe sanitaria e quella economica. Il giusto rapporto tra salute e lavoro sta diventando una tragedia,impossibile risolvere l’uno senza risolvere l’altro, assurdo dare la precedenza all’uno all’altro,un’economia sfasciata distruggerebbe la tutela della salute al grado zero, una salute non protetta porterebbe l’economia sottozero. Come si coniugano economia e salute? L’uscita sta nel creare difese dal virus, convivendo con il virus, certo: tentando di sviarlo in ogni modo. Mascherine, mascherine rafforzate, maschere con bombolette di ossigeno, tutte: una difesa pur che sia e si torni a lavorare ed a vivere, anche con il virus da cui ci difendiamo.Se ci difendiamo dai gas come non difenderci dai virus! Temo il crollo economico e la persistenza del virus se ci affidiamo alla impraticabile o molto relativa disposizione all’isolamento, oltretutto dagli effetti psicologici da valutare, nel tempo. Gli scienziati cerchino un modo per difendere dalla contaminazione facendo la vita normale, impossibile non trovare una difesa per impedire la contaminazione, indipendentemente dalla clausura. Inseguire il vaccino va benissimo,ma pare un processo cauto e lungo anche per gli interessi che li contornano, certamente si analizzerà il ritrovato giapponese, si vedrà se esiste una maschera di salvaguardia, gli inventivi napoletani estendono l’ammazza zanzare ad ammazza virus, con le dovute modificazioni, un’idea in ogni caso fantasiosa, insomma: non possiamo aspettare in casa la fine del virus, occorre dotarci di strumenti che consentano di vivere e lavorare nonostante il virus. Attendere il vaccino in solitudine inattiva nella speranza che non vi sia contagio e che sorga il vaccino poterebbe il mondo al doppio precipizio, vitale ed economico. Maschere, “zanzavirus”, sia che sia, lavoro e vita, vita e lavoro!
Forse questo e’ Il tempo per noi europei a fermare e pensare: dove e perche correriamo sempre piu…
La ringrazio della sua osservazione. Se vuole può seguirci anche su fB alla pagina @chpressoffice.