DIARIO DELLA GRANDE PESTE E DI PICCOLE PESTI

Editing, Copywriting Cristian Arni

Oggi 26 Marzo 2020, è il giorno in cui avremmo dovuto in qualche modo sentirci più liberi dall’oppressione del Covid-19 che avrebbe raggiunto il suo picco, secondo stime e previsioni, nella giornata di ieri per poi lentamente, illuderci un suo “affaticamento” e così sgonfiarsi lentamente e invece no, secondo le stime odierne battute dalle Agenzie di Stampa, sembrerebbe che la curva dei contagi, in lieve flessioni nei precedenti, sia tornata a salire, proprio oggi e, al 25 Marzo, l’unica cosa diversa da prima è il nuovo Modello per la circolazione da esibire in caso di spostamenti e allora non resta che attendere ancora, e osservare le norme che ci sono state indicate come via di arginamento del microrganismo che ha causato così tante vittime e contro il quale ancora poco si può fare se non che prestare molta attenzione. Così il Prof. Saccà in questo giorno ci invia un secondo articolo del Diario quotidiano della Peste, perchè possiamo tenerci in contatto anche se lontani fisicamente. Per il momento quello che possiamo veramente fare e lavarci accuratamente le mani come misura preventiva, insieme all’osservanza delle altre norme igieniche.

 

 

a cura del Prof.Antonio Saccà

post del 26/03/2020

Al punto in cui siamo è bene che intervenga l’Esercito, non per controllare le vie, sarebbe un’operazione di minimo conto rispetto all’impegno delle Forze Armate che tutelano un Paese ma proprio per soccorrere tutto, per costituire un laboratorio totale. A quanto pare non sembra che le caserme siano contaminate e non si coglie la ragione, in questo marasma in cui stiamo, per non ricorrere alle Forze Armate. Esse dispongono di mezzi tecnici totali, che non possono restare inefficienti nel gravissimo momento della Nazione. Una ipotesi: trasformare reparti dell’Esercito, delle tecnologie dell’Esercito in attività di produzione delle maschere e delle apparecchiature per la respirazione. Credo che sia possibile, se non è possibile rendiamolo possibile. O si drammatizza realisticamente la situazione o esibiamo una drammatizzazione soltanto del numero dei morti e dei conteggi degli intossicati. Si drammatizzano enormemente mediante conferenze, bollettini il numero dei morti e dei contaminati e non si drammatizza la costruzione di apparecchi per la riparazione delle mascherine. Decidiamoci, se stiamo nel dramma o peggio, tutto l’apparato statale, comprendendo le Forze Armate, devono impegnarsi a costruire ospedali, maschere, respiratori ed a bonificare le imprese, i negozi, cinema, alberghi etc… Lavorare nelle imprese, aiutare i trasporti di merci…TUTTO; TUTTO, TUTTO…

Questo maledetto virus  ha un rivestimento grasso che si scioglie al calore,  è relativamente persistente sulle superfici ma basta pulirle con un qualsiasi detergente …Occorre lavarsi le mani con sapone schiumante dopo aver toccato oggetti toccati e non  usare le dita nella bocca, nel naso, sulla distanza, sappiamo… Ma se mancano ospedali, maschere, respiratori inutile il resto… Certo, non immaginavamo l’evento, sebbene l’esempio della Cina doveva  farci capire qualcosa, ma ci siamo illusi, ritenevamo restasse in Cina, invece  quel Paese l’ha distribuito al Mondo e dichiara che se ne liberato… Fosse vero sarebbe di una gravità apocalittica, dimostrerebbe che è un Virus diretto dai cinesi. Ne dispongono come vogliono.

In quanto alla politica è necessario una classe politica e di gran lunga più determinata e volitiva. Bisogna essere scatenati razionalmente, maschere, laboratori per creare i respiratori o ventilatori che si dica, fare da noi per noi, ESERCITO, non dipendere dagli altri, fare da noi, insisto, utilizzare i risparmi, consistenti, degli italiani, garantiti da uno Stato affidabile, scatenato traente a scopi fattivi. Di difesa passiva possiamo fruirne settimane, poi il sistema non reggerà, sterilizzare ogni posto, difenderci dal virus non illuderci di eliminarlo, creare un apparato di tutela dal virus… E indagare sul Virus, se per caso mutante, inafferrabile…Penso che i cinesi qualcosa sappiano. E’ davvero un sortilegio che lo abbiano sconfitto. Forse conoscevano l’avversario?

Author: Cris

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