DIARIO DELLA RISORGENZA E DELLA BUROPOLITICA
di Antonio Saccà
C’è qualcosa di oscuro nella politica italiana non che gli altri paesi non abbiano situazioni ambigue e dolenti, ma ciascuno bada alla sua matassa da sciogliere e la nostra è intricata. Questo Governo proclama ambizioni trasformative, la digitalizzazione e l’economia verde, l’ambiente ripulito e dal Governo o da altre fonti parallele (intervista di Casaleggio, Piattaforma Rousseau al Corriere della Sera) si vocifera che niente sarà come prima, robotica, intelligenza artificiale, energie rinnovabili, e poi, ne ho detto, vantare il lavoro da casa, addirittura in convegni medici si dichiarano mascherine e distanziamento presso che eterni, l’umanità trascorrerà secoli futuri con mascherine e distanziamento, forse i bambini nasceranno con le mascherine! Che esagerazione, che voglia di approfittare di questa malattia! Ma a quale fine? Non se ne vede alcun vantaggio. Forse l’ambiente ripulito? Ma è del tutto sconsiderato ripulire l’ambiente a costo dell’industria e dell’occupazione. Le energie rinnovabili non bastano, occorrerebbe la decrescenza che suscita immane disoccupazione, appunto. Si sta giocando con fenomeni epocali che possono scardinare l’intero Occidente, dico l’intero Occidente perché la Cina continuerà a suo modo. Ed allora, c’è qualcuno in Occidente che trama avverso l’Occidente? Ripeto, si sta giocando con l’economia occidentale, non in tutti i paesi né da parte di tutti. Molti però favoriscono cambiamenti millenaristici che possono generare disoccupazione, fallimenti a precipizio. Niente resterà come prima può anche significare che sarà peggio di prima. Battiamoci perché il mondo cambi pochissimo e gradualmente, che la gente si svesta di maschere, e stia vicina.
Ma esiste cecità disumana più sciagurata dal poter concepire che le persone non stiano vicine, così, facilmente, quasi che si decidesse di uno schizzo d’acqua? Meglio avere a che fare con un robot, è più umano di questi profeti di gelida disumanizzazione. No, stare vicini e senza maschera. Che l’uomo cambi poco se deve cambiare disumanizzandosi, con un ambiente pulito …e affamato. L’aria pulita non si mangia né si beve. Vogliamo l’aria irrespirabile? No, mai. Vogliamo non essere ingannati: in nome dell’aria pulita licenziare milioni di persone; invece di riformare i sistemi produttivi, licenziare. Perché questo è l’inganno semidiabolico, fare ingoiare i licenziamenti, i fallimenti in nome di aria pulita (presunta), digitalizzazione, intelligenza artificiale, robotica. Invece di ridurre l’orario di lavoro, produrre e diffondere la produzione per l’accresciuta produttività, lasciare la ricchezza in mani di pochi, fare qualche elemosina ai molti, e tutto cambia peggio di prima, i ricchi più ricchi, la classe media dissolta, gli operari isolati o ridotti, e qualche sussidio a disgraziati inoccupati. Nel lungo periodo l’obiettivo è quale ho detto. Dissoluzione delle classi medie, polverizzazione del proletariato, digitalizzazione radicale, automazione, intelligenza artificiale, decrescenza industriale, la quale, come detto, causerà enorme disoccupazione, potente protesta, che dovrebbe essere tenuta ferma dalla paura del contagio (distanziamento sociale). Perché questo progetto? Perché le tecnologie enumerate esistono e gruppi economico finanziari premono per metterle in opera, indifferenti ai costi sociali che causeranno. Ripeto: si vuole attuare un mutamento dei sistemi produttivi anche al costo di rovinare lo stesso capitalismo di “vecchio” stampo o ancora con qualche preoccupazione sociale e basato sull’occupazione. Il “nuovo” capitalismo non è basato sull’occupazione. Il morbo Virus è tenuto sempre a portata di notizia per scoraggiare assembramenti (protesta). Insomma è uno scontro tra due capitalismi, il capitalismo del lavoro in fabbrica, il capitalismo digitale, robotico, intelligenza artificiale, per quest’ultimo l’uomo è un computer. Intanto, i nostri robot di governo farebbero un gran bene se nel periodo intermedio, prima del Paradiso Digitale, cambiassero le regole con le quali pretendono dare direttive a bar, ristoranti, teatri, cinema, sale da ballo. Capisco che hanno bisogno di recare al fallimento l’imprenditoria per consegnare la società al Digitale ma la gente non apprezza queste rivoluzioni, vuole lavorare e produrre e vivere. E non serve la paura del contagio a frenare l’ira di chi sente ingannato. E la risorgenza può trasformarsi in insorgenza. Ma sui due capitalismi oggi in conflitto, ritornerà. E il modo per capire quanto sta accadendo. Si tratta di lottare a qual fine dirigere le nuove tecnologie straordinariamente produttive. Anticipo. Scopriremo che i “reazionari” sono coloro che gridano di essere il “nuovo”.