DIARIO DELLA RISORGENZA E DELLA GRANDE PESTE
di Antonio Saccà
La nostra società, non soltanto la nostra società, vive questa situazione come un incubo, anzi, vive l’incubo di questa situazione, incredibile, inimmaginabile, che tutta l’umanità fosse in pericolo, in sospensione, è un fenomeno che nessuna fantasia ha concepito, ed è la prima apocalissi, almeno per la risonanza comunicativa. Non sarà facile riprendere la vita passata, posto che possiamo riprenderla. Ma su questo vacuo anticipare, gli uomini hanno la disposizione a ricordare ossessivamente il dolore o a scrollarselo nettamente. Oltretutto il Virus potrebbe assuefarsi a noi e noi al Virus. Un Virus cagnolino. Di concreto, è necessario vivere se vogliamo vivere, e se vogliamo vivere è necessario saper vivere, misurarsi con il pericolo, non nascondersi dal pericolo o nascondere il pericolo. Possiamo nascondere e nasconderci per un certo periodo e non sempre, dopo, se ci nascondessimo o nascondessimo un periodo eccessivo perderemmo la capacità di vivere o periremmo di inedia. Vivere significa anche lavorare, produrre, se non lo facessimo ci estingueremmo. A differenza degli animali che sono rimasti nella condizione di cacciatori, animali da preda, e raccoglitori, erbivori, gli uomini producono con strumenti, strumenti di produzione, appunto, e intraprendono, inventano, innovano. Uno dei maggiori e peggiori danni- di questa crisi è di fare tornare l’uomo alla fase animalesca: nascondersi, la tana, e sopravvivere di quel che casca dagli alberi (lo Stato), insomma di tornare raccoglitori, il culto della Manna. D’altro canto è da mesi che viene insistito di “stare a casa” e di far credere che stando a casa si sta al sicuro dal morbo, e che lo Stato penserà a soccorrere, la Manna di Stato, il primitivo raccoglitore. Suscitando un doppio danno, la malattia si è accentuata proprio nell’isolamento familiare, ossia un isolamento…associato, ammassando sani e insani ignoti, mentre il sistema produttivo crollava anche perché la Manna di Stato narrava una parabola illusionistica, vi era, vi è lo Stato ma non vi è la Manna. Intanto il sistema produttivo deperiva, deperisce, nessuno o pochissimi ricevevano soccorsi, la clausura continuava e continua, fornire denaro a credito alle imprese non conveniva, non conviene, significa indebitarsi ulteriormente da parte delle imprese. Al dunque, 6 Maggio, la situazione è gravissima, vi sono mutamenti, forse tardivi, e rinvii. Mi riferisco all’Italia. Taluni settori sono operativi da qualche giorno, ma sono minimali, settori enormi come il Turismo, i viaggi interregionali, la stagione estiva restano all’oscuro, per altre vi è un rimando mortale o condizioni micidiali, dico: ristoranti, bar, mezzi di comunicazione, il distanziamento sociale è rovinoso, dimezza la clientela. La promessa di denaro a fondo perduto, posto che diventi realtà, può essere tardiva Il fallimento incombe su migliaia di piccole e medie imprese, e non soltanto. Dico: se le misure di sicurezza resteranno identiche tra quindici, venti giorni (distanziamento, mani lavate, mascherine) perché non aprire tutto, ora, adesso? Si teme l’affollamento? Che assurdità, se mai lo si sposta, perché tra venti giorni aprendo e con le stesse modalità protettive, che cambia? Si cerca di far abbassare i contagi? Altra assurdità, perché anche se i contagi fossero minimi il rischio di contaminazione quando apriremo tutto resterà, basta un individuo a rovinare il mondo. Ed allora? Allora rischiamo di peggiorare l’economia e non tutelare con certezza la salute. Ed è così. Di tutti i paesi noi, lo si dichiara oggi, avremo la crisi economica maggiore! Allora? Allora, se abbiamo fiducia nelle misure protettive (distanziamento, mani lavate, mascherine), con la dovuta sorveglianza, via, partiamo. Allungare i tempi…Allungare i tempi? Ma per caso, qualcuno vuole il fallimento del nostro Paese? O di moltissime imprese del nostro Paese? Vuole acquistarci in saldo fallimentare? Sta sul chi vive a cogliere prossimi contagi per richiudere tutto e tutti? Non abbiamo neanche aperto che si vocifera di poter richiudere, che vi potrebbe essere una ricaduta! Non solo, si giunge al quasi sabotaggio, il caso delle mascherine introvabili a prezzo politico nelle farmacie è un vero colpo alle imprese italiane ed al cittadino! Perché queste manovre dilatorie? Perché questi sabotaggi? Perché inciampi burocratici? Perché denaro promesso e non dato? Tutto ciò provoca fallimenti, Fallimenti! Imprenditori annientati, lavoratori disoccupati. Ripeto, tra un mese useremo le stesse misure protettive, può darsi che i contagi scemino, ma può darsi che molte imprese falliscano. A meno che non si abbia come ipotesi la chiusura se i contagi aumentano. No, qualcuno non vuole, non vuole la fine della crisi. Spero di sbagliare. In ogni caso, distanziamento sociale è una formula perfetta per isolare gli individui, atomizzare la società, mettere fuori legge i raggruppamenti! E’ la misura più antisociale ed antipolitica mai concepita in uno Stato democratico. e con la giustificazione della cura della salute!
Ma vi sono ben altri controlli per depotenziare i gruppi e gli individui, il posizionamento telefonico mette l’individuo in pugno allo Stato, che può renderci “infestati” ed inavvicinabili avvertendo gli altri che siamo ammorbati ed invece siamo “scomodi”; il cerotto che guarirne dal Virus pare contenga una spia, (chip) che fa percepire i nostri atti. Insomma: controllo ed atomizzazione, isolamento dagli altri, condanna dei raggruppamenti. Protestare in gruppo significherebbe attentare alla salute pubblica. Ecco vulnerate le riunioni, lo stare insieme, la socialità umana e politica! Ma l’individuo solitudinizzato è vulnerabilissimo. Perché questo controllo, perché questa atomizzazione? Perché avremo tempi gravissimi, vi è un mutamento radicale nei sistemi economici e vi sarà una disoccupazione stratosferica. Per tenere a bada la gente si ricorre alla salute pubblica. La paura di infettarsi non fa riunire. D’altro canto nazioni e gruppi ricchissimi devono investire i capitali, la Cina trasuda di capitali, nulla di meglio che ridurre al lastrico mezzo mondo e comprarlo! Addirittura vorrebbe comprarsi gli Stati Uniti! L’Italia è un bocconcino, una mascherina di lusso. Un pizzo. Attenzione all’AfroCina, il progetto parte dal Sud e ad un Nord sfiancato. Spero di sbagliare.