da Venezia, di Cristian Arni
Gettiamo uno sguardo lontano a Venezia 77, l’edizione de La Smorfia, ribattezzata ironicamente così da noi di chpo. Una mostra verso la quale siamo stati critici per certi siparietti, ma che certo non ha mancato in qualità dei prodotti artistici che non vediamo l’ora di ammirare nei Cinema. Anzi tutto il nostro è un apprezzamento per la prestigiosa Coppa Volpi assegnata all’attore Pier Francesco Favino nella pellicola “Padrenostro” di Claudio Noce, film che ci riporta fatti del 1976 raccontati con grande perizia, ormai Favino è lanciato verso ruoli che sovente si confrontano con il passato della recente storia italiana, in odore più di ritratti che non propriamente dei biopic.
Venezia 77, ha così chiuso i battenti. Mi sento di esser stato particolarmente severo e polemico con questa edizione, da Venezia ci si attende sempre di più, polemico però verso certi squallidi siparietti, come non esserlo del resto?! Ma, bando ai loro morsi, tra simili non si mordono, Venezia 77 ha avuto il pregio, per fortuna, di essere altro, ossia: Cinema. Questo conta! Fermo restando, secondo umilissimo parere, che la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, nel corso degli anni sia andata sempre più farcendosi di cose inutili, che non le si addicono, eppure che lor signori reputano degne di passare sul red carpet. Ma il Cinema, quello vero, un nome tra tutti quello di Rosi, e appunto, Pier Francesco Favino premiato con la prestigiosa Coppa Volpi, e poi la Giuria presieduta dalla divina Cate Blanchet, per dire le note positive, risollevano da tutte le polemiche, che pure ci stanno perchè si cerca di riflettere e considerare come aggiustare il tiro per le future edizioni. Venezia 77, ha superato il test anti Covid-19 è porta a casa un bilancio filmico qualitativamente positivo, il resto lo releghiamo nell’angolo del dimenticatoi, come non fosse mai esistito, perchè poi sopravviverà ciò che veramente ha ragione di essere.