Comunicazione di servizio in merito all’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19

a cura di Cristiano Arni

Il corona virus giunto in Italia dichiaratamente ha fatto il suo “debutto” il giorno 20 Febbraio 2020, quando un anziano signore sarebbe deceduto per complicazioni legate al covid-19, le cui condizioni mediche sarebbero già state compromesse precedentemente da un quadro clinico non propriamente ottimale. Da quel momento in poi, la rapidità di diffusione delle notizie, esacerbate da una isteria di massa, hanno portato ad un’ iper informazione in cui si è detto e sentito di tutto. E’ anche naturale che i dati e le notizie si propaghino rapidamente, ad un ritmo convulso tale da contraddirsi da sole, in molti casi, poichè la rapidità di veicolazione dell’informazione, il tentativo di aggiornarsi costantemente e non ultime molte, ahinoi, fakenews, hanno portato ad una “sclerosi” dei media stessi, tra mainstream, web, giornali e TV, più volgarmente conosciuta come “sclera“, ossia quando si parla troppo, incessantemente e a nausea di una cosa e solo quella, come fosse l’unico argomento.

Certo, nessuno dice di prendere sottogamba l’emergenza sanitaria in corso, peraltro siamo uno dei pochi paesi che stanno adottando misure di prevenzione adeguate, che piaccia o no; non parteggiamo per questo o quest’altra parte politica, ma per il buon senso, e a riguardo a noi pare proprio che le scelte adottate dal Governo attuale, siano in linea con la nostra idea di buon senso, ossia: bene sospendere in questa fase tutte le attività ove ci sia promiscuità, siano esse di natura ludica o scientifica, congressi o pubblici spettacoli, teatro o cinema e scuole ed università incluse. Certo spiace sapere che la nostra quotidianità sia sospesa in questo modo, e compromessa per il momento, e siamo pure vicini ai tanti operatori dello spettacolo dal vivo, agli attori, ai musicisti, concertisti, esercenti cinematografici; pensiamo a tutti quei luoghi d’Arte e Cultura, di ritrovo o di raduno e socialità che al momento devono restare chiusi, ecco, immaginiamo a questo…”coprifuoco” al quale non eravamo certo abituati, così liberi di muoverci ovunque, ci sentiamo frustrati, eppure pensiamo ai danni per l’economia nazionale, ma non possiamo non pensare in primis ad un fatto inconfutabile: la salute! Senza questa nostra alleata non c’è attività ricreativa, ludica, eno- gastronomica, culturale o altro, che tengano, perchè se ci dovessimo ammalare tutti poi che ne sarebbe del nostro patrimonio? Chi lo tutelerebbe? Chi lo trasferirebbe ai posteri? Chi ne godrebbe? 

Certo, non diciamo che senza queste misure il genere umano sarebbe stato vicino all’estinzione, ma sicuramente una certa ricaduta in termini di contagio avrebbe potuto probabilmente vedere un incremento che magari in questo momento si può arginare solo con la prevenzione e l’adozione di atteggiamenti, comportamenti individuali e sociali più responsabili, verso noi stessi e gli altri, perchè noi siamo gli altri e con gli altri, non siamo isole felici!

E allora cosa sta insegnando questa pandemia, cosa ci sta trasmettendo questa epidemia che sta coinvolgendo un po’ tutti ad effetto domino? Sebbene modificare certe nostre abitudini, eppur vero che il buon senso, l’educazione e il senso del vivere civile, sta sembrando tornare “di moda”.

Tossire coprendosi la bocca, lavarsi le mani, disinfettarsi, coprirsi in luoghi pubblici, usare l’interno del gomito, sicuramente gesto meno chic della semplice, mano davanti la bocca, che ormai era in disuso anche solo per uno sbadiglio, insomma…il covid-19 sta riportando un po’ di sano galateo nelle nostre vite, paradossale vero?!…che proprio da una situazione tutt’altro che sana, si venga a parlare di comportamenti e sane abitudini!

In fondo gli yankee lo sapevano già molto prima; ricordo di essere stato negli Stati Uniti la prima volta anni fa, e di restare colpito dal vedere il modo con il quale tossivano o sternutivano, usando l’interno gomito, coprendo il volto tra bicipite ed avambraccio, strano vero?! Da loro, che non si formalizzano neanche troppo, in pubblico tra burp e peti, nei limiti del concesso, perchè in America, con il sistema sanitario in vigore, il terrorismo psicologici ed il lavaggio del cervello per i micro batteri, e gli acerrimi nemici germi, sono all’ordine del giorno tra spot pubblicitari, trasmissioni e programmi commerciali, televendite che propongono rimedi per la tutela personale e famigliare. Se andrete in America ed avrete occasione di guardare la televisione ve ne renderete conto, ma potete ormai farlo benissimo anche da casa vostra, ovunque vi troviate, ormai con la tv digitale e il web, le piattaforme potrete informarvi a riguardo.

E allora, avete fatto caso come negli States infatti, l’allarmismo e l’epidemia sia meno estesa e sentita? Certo, sono un paese vasto geograficamente, anche la Cina lo è; certo ancora non è giunto come da noi, non è vero hanno anche loro i loro infettati; certo, il sistema sanitario americano non prevede cure e assistenza sanitaria pubblica…già! L’Obama care, nell’era Trump, è stato ridimensionato, senza assicurazione privata non vai da nessuna parte e, last but not least, in America ti forniscono solo le cure minime, quelle base, a dire ti prendono la pressione, la saturazione e il minimo di assistenza dopo di che…

Checchè se ne dica, il sistema sanitario Italiano è in paragone, un’eccellenza, e va tutelato, perchè in qualche modo stanno anche qui da noi tentando di abbatterlo in favore di un neo- liberismo esasperato; già oggi quelle che si chiamavano USL- unità sanitaria locale, oggi è denominata ASL- azienda sanitaria locale, ove il termine azienda non è un caso.

Ma cosa c’entrano queste considerazioni con il covid-19? Eravamo partiti dal voler diramare una comunicazione di servizio di pubblica utilità in questo momento di emergenza sanitaria che passiamo ora a pubblicare, poi il nesso…trovatelo voi!

Abbiate cura e non dimenticate di adottare atteggiamenti consapevoli e responsabili nei confronti di tutti.

 

 

Comunicazione importante:

Riportato dal nostro medico curante il seguente messaggio per chi vivesse a Roma, nel III Municipio e anche chi si trovasse in Italia, ecco alcune indicazioni e numeri utili: “Ricordo che un ambulatorio per le cure primarie e’ aperto presso la ASL di Via Lampedusa tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00; lo studio di riferimento per urgenze cliniche e’ presso il Dott. Bolignari, Via Montasio 81 tel 0687188147; la guardia medica e’ attiva durante le ore notturne, i giorni festivi ed i prefestivi al n. 06570600.
I numeri di riferimento CORONAVIRUS sono i seguenti: 112;  1500;  800118800

Sempre il medico curante Dott.ssa Marina Esposito che ha lo studio sito di Via Conca d’Oro, 300, ci comunica quanto segue, secondo le disposizioni del Ministero della Salute:

IN CASO DI DIFFICOLTA’ RESPIRATORIE, TOSSE, FEBBRE O UNA STORIA DI VIAGGI O SPOSTAMENTI RESTATE A CASA, NON RECATEVI PRESSO LO STUDIO MEDICO NE’ AL PRONTO SOCCORSO MA CONTATTATEMI TELEFONICAMENTE O CONTATTATE IL 112. SARO’ IO O I SERVIZI PREPOSTI A DECIDERE IL DA FARSI.  EVITATE I CONTATTI CON LE PERSONE VICINE E CONSIGLIATE LORO DI NON ALLONTANARSI DA CASA.
CONSIGLI UTILI: LAVARE FREQUENTEMENTE LE MANI; COPRIRE CON IL GOMITO O UN FAZZOLETTO BOCCA E NASO QUANDO SI STARNUTISCE, SMALTIRE CORRETTAMENTE IL FAZZOLETTO E LAVARE LE MANI; EVITARE IL CONTATTO CON CHIUNQUE ABBIA FEBBRE O TOSSE; LE MASCHERINE NON FORNISCONO ALCUNA PROTEZIONE DAL CORONAVIRUS MA SONO UTILI DA FAR USARE A CHI E’ GIA’ MALATO PER NON DIFFONDERE IL CONTAGIO.
Il virus viene dalla Cina, non dai cinesi e puo’ colpire chiunque: evitiamo intolleranze. Il potenziale contagio e’ limitato a chi e’ stato nelle zone a rischio o e’ venuto a contatto con persone provenienti da zone infette. Il pericolo, ad oggi, cessa dopo 15 giorni dal contatto con il rischio.
Attenzione alle bufale sui social, seguite sempre solo fonti accreditate e ignorate richieste od offerte di aiuto non ufficiali! 
Per ulteriori informazioni potete rivolgervi al n. verde 1500 del Ministero della Salute.”

Author: Cris

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