
Settimana della legalità in memoria della strage di Capace, il Colonnello De Caprio ricorda Giovanni Falcone. Bisogna partire dalle periferie per combattere l’emarginazione e il degrado affinchè non si manifesti il radicamento di fenomeni legati alla malavita.
Di Cristiano Arni
Incontro a porte chiuse per motivi di sicurezza:
Incontro blindato con il Colonnello Sergio De Caprio, meglio conosciuto come Capitano Ultimo, che si è svolto a Roma il 24 Maggio in una scuola di cui non ci sentiamo di fare il nome per motivi di sicurezza.
Il Colonnello fu colui che arrestò l’allora boss di Cosa Nostra, Totò Riina.
Programmato nel plesso scolastico per le celebrazioni della Settimana della Legalità con il fine di portare nelle scuole la testimonianza di chi lavorò a fianco dei due magistrati antimafia.
L’incontro è avvenuto all’indomani del 27°anniversario della strage di Capace in una Scuola alla periferia della città perchè proprio dalle periferie bisogna partire per combattere l’emarginazione e il degrado.
27 anni fa la strage di Capace:
Era il 23 Maggio 1992, quel giorno persero la vita il Giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
L’allora Tenente dell’Arma dei Carabinieri De Caprio, oggi Colonnello, vive sotto scorta.
Le sue apparizioni avvengono con il volto coperto; Ultimo incontra gli studenti nelle Scuole per insegnare loro la lotta all’ illegalità, il senso del dovere e del rispetto reciproco.
Questa è la sua Lectio Magistralis, più che una lezione teorica è una lezione di vita reale, concreta.
Ricordare la vicenda di due uomini dello Stato Italiano, Falcone e Paolo Borsellino significa oggi mantenere alta la guardia e il ricordo dei due magistrati.
Non bisogna dimenticare il loro impegno e sacrificio per combattere la lotta alla Mafia.
Oggi il Colonnello si occupa del Sindacato dei Carabinieri:
Oggi il Colonnello De Caprio si occupa inoltre del Sindacato dei Carabinieri, corpo del quale ha sempre fatto parte sin da giovanissimo.
La sua vita di militare lo ha portato fino al punto più pericoloso, ma anche il più importante della sua carriera, quando si trovò faccia a faccia con Totò Riina.
Riina era considerato il Boss dei Boss della vecchia organizzazione mafiosa meglio come Cosa Nostra.
Alla conferenza in forma privata, hanno preso parte pochissime persone che hanno potuto incontrare “Ultimo” da vicino e parlare con lui ascoltando la sua testimonianza.
La sua esperienza a diretto contatto con il Giudice Giovanni Falcone è stata raccontata con grande serenità, determinazione ed umiltà.
C’è stato un momento molto intenso durante l’incontro quando De Caprio ha ricordato l’ultima volta che vide il magistrato:” Era steso sul tavolo dell’obitorio, pareva dormisse, accanto al tavolo le scarpe di quelli che avevano perso la vita insieme a lui”.
Ultimo porta la sua testimonianza all’interno delle scuole per insegnare la lezione di Falcone e Borsellino:
Il Colonnello si sofferma sull’importanza di lavorare nelle periferie, dal luogo dove è partito lui e dove è importante continuare a lavorare di più.
Ultimo è partito dal confronto con la strada per il suo viaggio, da uomo delle forze dell’ordine, ed oggi torna per raccontare, soprattutto alle generazioni future, cosa significhi lottare contro le mafie.

I ragazzi lo hanno accolto come un eroe tra gli applausi, per l’oocasione è stato realizzato un grande cartellone con i volti dei due magistrati ed il volto coperto del Colonnello “Ultimo”.