DIARIO DELLA RISORGENZA E DELLA GRANDE PESTE
di Antonio Saccà
Non sarebbe tempo di polemiche, anzi è tempo di impegno comune per salvarci tutti. Ma quando si ha un Governo che non mantiene quel che stabilisce, impossibile non polemizzare, sono i fatti che polemizzano, anche perché tale Governo di promesse non mantenute pretende che il cittadino faccia quel che il Governo impone. Questa contraddizione rischia di esplodere. Il cittadino si reputa circonvenzionato. Al dunque: Non si dà alle imprese quel che si promise di dare o lo si dà con eccessive complicazioni e tali gravami da rinunciare a pretenderlo. Ma nello stesso tempo, ed ancora, moltissime attività sono paralizzate. Vediamo di chiarire. Se un imprenditore è impedito di attivarsi, non ha profitto ma ha spese, affitto, servizi, eventualmente salariati, stipendiati. L’imprenditore avrebbe avuto la possibilità del soccorso dello Stato, ma abbiamo detto che non ha o lo ha esosamente. In ogni caso fosse dato con un’attività bloccata, chiusa servirebbe minimamente, addirittura se data come credito e non a fondo perduto, accrescerebbe il debito. Quindi non soltanto la mancanza di profitto, non soltanto la possibilità di un credito a debito, ma neanche il credito a debito e per aggiunta il prolungamento della chiusura. Una quadratura di negatività, una sommatoria di rovina. A questo cittadino si chiede disciplina o, come si proclama, responsabilità. Da chi? Da uno Stato che manca le sue promesse o le contorce? Evidente che il cittadino è spazientito! Mesi di prigionia e nessun aiuto se giunge la libertà…che non giunge! Bastava immediatamente porre al sicuro per dei mesi imprenditori e lavoratori e non continuare queste elemosine di Stato e pezzo a pezzo, un mese, tre mesi, domani, gira, volta, minuetto, tre documenti, una garanzia, firme, firme, decreto, decretino, grande manovra, roba gigantesca ossia NIENTE! Ma quanto sono abili questi neomandaricinesini a spostare in avanti la meta spostandola ancora se la mano l’accosta! Bastava mettere al sicuro l’imprenditore ed il lavoratore per una certo lasso di tempo, la ripresa poteva accadere con minore angoscia e ansietà. Nei panni di persone che hanno sotto sequestro il lavoro di un’esistenza, l’imprenditore, e il lavoro del lavoro, il lavoratore, che faremmo?! Ma non basta, le tenue aperture di questi giorni sono talmente intricati di problemi organizzativi, di regole, di sorveglianze questuriniformi da scoraggiare la voglia. Guanti, maschere, visiere, soprascarpe, distanze, lavori di adattamento, sanificazione, disinfettanti ma soprattutto la Gendarmeria come se l’impresa, il negozio o che altro fossero pericolosissimi agenti contro la Salute Pubblica. E tuttavia di loro iniziativa presso che tutti sono obbedienti e si fanno adatti ai canoni della riapertura. No, non riapriamo. E se riaprimmo sarà la sorveglianza assoluta. Al costo dei lavori di adattamento e all’osservanza afflittiva delle regole si aggiunge il terrore delle regole, la sorveglianza sospettosa, il cittadino colpevole prima del delitto, è la legge che fa il colpevole, non la violazione della legge, se c’è una legge ci deve essere il colpevole (uso espressioni di San Paolo, Lettera a Romani, scritte ad altri fini). Suvvia, ditelo: volete rendere difficile l’impresa indipendente? Lo scopo di questi ritardi economici, chiusure, è fracassare la schiena alle imprese e farne boccone di Stato o di altri? Vi sarebbe una giustificazione. Ho scritto e riscrivo: si vuole dare una colpo quasi mortale alle imprese private, forgiare uno Stato implicato nell’economia dei privati ridotta nell’occupazione, dipendente dallo Stato, una larga popolazione assistita e dunque assoggettata, il tutto controllato da uno Stato semiautoritario, amico di qualche Stato autoritario e di gruppi potentissimi. I lavoratori, chi li dirige, non hanno compreso o credono allo Stato, ma lo Stato oggi è quello che dico: antimprenditoriale, assistenziale, gendarmiforme, disoccupasionale, Il tutto per scopi, ipotetici, ambientalisti. Aria pulita e disoccupazione di massa. No, dicono ce queste misure giovano a tutelare la salute pubblica. Ma se servissero a tutelare la salute pubblica perché dopo mesi non troviamo ancora mascherine! Dopo mesi non troviamo ancora mascherine. Vale a dire: non troviamo mascherine dopo mesi. O anche: ancora mascherine non troviamo dopo mesi! I cittadini si ribellano a quanto pare, lo hanno fatto a Napoli, a Milano…A Napoli i ristoratori minacciano di richiudere le attività di asporto, tanto vessatoria è la sorveglianza e minima la resa economica.
Attraverso il morbo è penetrato in talune forze politiche e non politiche, italiane e non italiane l’idea che un accrescimento della sorveglianza poliziesca con la paura della gente per la malattia potrebbe fare della popolazione una massa manovrabile, intimorita, espropriabile. Si sta colpendo il costato del Paese, le piccole e medie imprese, poi si colpiranno pensioni e stipendi e risparmi. Terrorizzati dalla malattia, il popolo starà fermo, pensano “loro”, nel caso protestassero si interverrà per motivi di salute pubblica. Disgraziatamente penso che gli operai marmorizzati dai sindacati e dalla presenza dello Stato nell’economia non protesteranno, forse, in ogni caso ci sarebbe l’esercito di riserva straniero” legalizzato”. Chi si rivolterà sarà il ceto imprenditoriale. Dalla punta siciliana alla cima nordica. E ne vedremo. Spero che anche pensionati e risparmiatori comprendano!
Non stanno al sicuro. Mentre il Governo provvede alla tutela della salute pubblica…chiudendo i negozi, e in cerca delle mascherine(!), molti lavorano con serietà. Sembra che la cura del plasma sia efficace, anti infiammatori, anticoagulanti anche, perché non si radunano le varie ricerche e non si trae una direttiva la più efficiente? Un comitato non di regole ma di studiosi che valutino tutte quante le misure antivirali e formulino, se possibile, una cura di insieme! Il vaccino è lontano e del resto il Virus muta (dicono si stia infrollando) quindi il vaccino potrebbe essere vano. Il plasma è efficace, gli anticoagulanti anche, gli antinfiammatori pure, tutto il resto, sono inesperto, congiungiamo i ritrovati, i medicamenti anti ebola, e diamo alle gente una via di uscita non sorveglianza. Gioverebbero le mascherine, le chirurgiche, solo le chirurgiche, ma il Governo non le trova! Neanche le mascherine!