da redazione
Vediamo un po’ di dati, diffusi in rete, sulle “abitudini digitali” degli italiani. Ne emerge un panorama piuttosto articolato in cui si possono notare, nonostante i rischi legati alla cyber security, le diverse attività che gli italiani svolgono in rete: acquisti, invio di dati sensibili, transazioni bancarie, pagamenti con carte di credito, condivisione di file e documenti, tutte queste operazioni oggi, con l’infittirsi della rete e delle tecnologie, comportano certamente un rischio concreto per l’utente più sprovveduto come per quello più smaliziato. Attenzione, non demonizziamo, facendo terrorismo psicologico, il web, i Social Network, le piattaforme di e-commerce e quanto internet ci offre, solo dobbiamo essere più prudenti e consapevoli di quello che facciamo e dei rischi che l’azione che stiamo per compiere potrebbe avere. Usare accortezza, attenzione, navigazione in siti sicuri e certificati, eseguire operazioni economiche, sono tutte esposizioni al possibile furto di dati, identità, soldi, se ci avventuriamo senza protezione; allora andiamo a dare una rapida occhiata a questi dati:
Per il 70% degli italiani la digitalizzazione migliora la qualità della vita e il 90% è soddisfatto dei dispositivi che possiede. Tuttavia 12,4 milioni di italiani devono condividerli con i propri familiari e due lavoratori su tre utilizzano device personali per motivi di lavoro, sottovalutando i rischi per sicurezza e privacy. Lo dice un rapporto del Censis reso noto alla fine di ottobre 2021: due terzi dei lavoratori (il 66%) utilizzano device personali per motivi di lavoro, con punte fino all’85% tra i lavoratori autonomi e del 72,2% tra gli occupati laureati. Ma succede anche che il 26,9% degli occupati (e il 39,8% dei dirigenti) impieghi i dispositivi elettronici aziendali per ragioni personali. Sottovalutando il fatto che usi impropri dei dispositivi possono comportare rischi per la sicurezza dei dati e per la privacy di lavoratori e aziende. Trascurare questi rischi è un elemento di criticità, visto che gli italiani navigano in rete con disinvoltura: Il 69,4% degli utenti si sente sicuro quando effettua pagamenti o altre operazioni finanziarie online (il 74,5% tra i laureati) e più della metà (il 55,6%) utilizza almeno qualche volta i servizi cloud per salvare documenti e informazioni (con punte del 77,5% tra i dirigenti e del 63,9% tra i laureati).